CIVITAVECCHIA – Non si sarebbe resa conto di quanto accaduto, nell’immediatezza dei fatti, la 33enne di Santa Marinella accusata di omissione di soccorso ed omicidio stradale per la morte del 31enne di Manfredonia Marco Totaro, investito nella notte tra venerdì e sabato sull’Aurelia sud, mentre si trovava in sella alla sua bici dopo aver trascorso una serata tra amici.
Almeno questa è stata la giustificazione della donna che, dopo l’incidente, non si sarebbe fermata a prestare soccorso, ma avrebbe proseguito la sua corsa, per poi presentarsi nel pomeriggio di sabato alla caserma dei carabinieri, per autodenunciarsi. Stando a quanto dichiarato di fronte ai militari, la 33enne avrebbe pensato di aver urtato un marciapiede e quindi di essere tornata a casa per poi accorgersi dopo qualche ora di quanto accaduto.
Il sostituto procuratore, proprio a causa del tempo trascorso, oltre 16 ore, non ha disposto test per la presenza di alcol e droga, perché comunque dopo 16 ore non sarebbe possibile avere dei riscontri oggettivi ed utili alle indagini.
C’è da chiarire poi un altro aspetto: capire infatti se l’auto che ha investito il ciclista sia la stessa o meno vista una mezz’ora prima urtare vetture in sosta, muretti e paletti al centro storico.
I carabinieri sono al lavoro per ricostruire le ultime ore e le serate trascorse sia dalla 33enne che dal 31enne, a Civitavecchia per lavoro alla centrale Enel di Torrevaldaliga nord.