Il Presidente dell’Ordine degli infermieri di Viterbo dottor Mario Curzi replica a Lanzetti sul “Risk Manager”
VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: Leggo con stupore (ma poi non più di tanto) le parole vergate dal presidente dell’Ordine dei Medici di Viterbo su “Etruria News” a proposito del bando Asl per la posizione di “Risk Manager”.
Non entro in merito alle dinamiche che animeranno il concorso stesso, che deve rimanere scevro da qualsiasi ingerenza, ma neanche alle citazioni normative che il mio esimio alter ego pone (DPC del 26 gennaio 2008), perché non esiste; in effetti, immaginando un errore di battitura (!), esiste un Decreto del giorno prima, il 25 gennaio che di fatto rende esecutivo l’accordo dell’anno precedente, circa la possibilità di organizzare concorsi pubblici per la dirigenza delle professioni sanitarie.
Mi indigna la “preoccupazione” del Cerusico che scrive prima di me (così è intitolato l’articolo), di
natura tutta sociale, perché si parla di “ricaduta sulla saluta delle persone”, ma la PAURA di chi scrive è di ben altra natura.
Il termine: “ignorante”, deriva dal latino e significa “colui che ignora”.
Il mio Collega ignora che il DPC del 25 gennaio 2008 (quello giusto!) cita una Legge dello stato, la legge 251 del 10 agosto del 2000 (appunto) con la quale il Governo stabiliva la disciplina concorsuale per le Professioni sanitarie e l’obbligo di creare apposito regolamento per l’espletamento di tale incombenza; come sempre sono passati ben otto anni prima che ciò si realizzasse.
Ma la cosa più “incredibile” è l’ottusità mentale, professionale e deontologica espressa nell’articolo.
Fermo restando che nessuno mai si sognerebbe di togliere al “Presidente” il primato sul percorso diagnostico terapeutico, perché rientra nei cosiddetti “Criteri Limite” di una professione intellettuale; mi permetto, invece, di ricordargli che La legge 42 del 26 febbraio del 1999 (ignorata?) stabilisce anche per le altre Professioni sanitarie l’intellettualità del proprio agire, quindi, “Criteri Limite” e, ben più importanti, “Criteri Guida”.
Proprio grazie a questi ultimi, ricordo al Collega Medico, che un Infermiere può diventare Direttore Generale di una ASL (vedi la provincia di Rieti) o del Servizio di Emergenza e Urgenza (lo è stato per le provincie di Viterbo-Rieti), tanto per citarne alcuni.
Nello specifico, le conoscenze necessarie per svolgere determinati ruoli non vengono certo decisi “esclusivamente” dal percorso diagnostico terapeutico, come vuole farci intendere il mio Simpatico Interlocutore, ma esistono modelli assistenziali di riferimento, presa in carico del paziente, formazione post base che determina il Know-how di una professionista (anche se non medico, guarda il caso!), adatto per uno specifico ruolo, che formano la Sanità oggi.
Chi scrive si occupa da più di vent’anni di rischio clinico per ciò che compete la sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all’assistenza e lo fa in piena autonomia, con competenza e per volere della Direzione strategica, perché figura specifica e normata dalla Giurisprudenza nazionale (ignorata, anch’essa?), fornendo (guarda un po’!) anche “consulenza infermieristica”, di tanto in tanto.
Si tranquillizzi, quindi, il Presidente, perché le ricadute sulla salute delle persone non ci saranno, ogni Professionista (esistono ventidue classi di laurea delle professioni sanitarie) sta svolgendo con scienza e coscienza la propria funzione in piena autonomia, nel rispetto della legge, delle proprie competenze, del proprio ruolo e, si figuri, ce la facciamo anche da soli a prendere decisioni utili per il bene dell’utenza.
Il Presidente dell’Ordine
degli Infermieri di Viterbo
Dottor Mario Curzi