Attrice poliedrica andrà in scena al Teatro «Lea Padovani», dove ha fatto le prove per il suo ultimo lavoro
di Cristina Volpe Rinonapoli
MONTALTO DI CASTRO – Si apre a Montalto di Castro la stagione teatrale al «Lea Padovani». primo appuntamento il 10 dicembre con lo spettacolo «Que serà» con la regia di Paolo Triestino.
Il Teatro comunale Lea Padovani nasce da un progetto della «Mdu Architetti di Prato» ed è entrato in funzione nell’anno 2012 con l’amministrazione Caci. Vincitore del premio internazionale di architettura a Londra, lo «Europe & Africa Property Awards 2010» si compone di 400 posti al chiuso e 500 all’aperto. intitolato all’attrice Lea Padovani, nata proprio a Montalto il 28/07/1923.
Riapre dunque, dopo una lunga chiusura, quello che può essere il fiore all’occhiello di questo territorio della Tuscia. Ne parliamo con Sabina Guzzanti che a Montalto andrà in scena – con una sua regia – l’8 gennaio con «Le verdi colline d’Africa» insieme a Giorgio Tirabassi.
Sabina Guzzanti, è un’imitatrice, comica, cabarettista, attrice, autrice televisiva, conduttrice televisiva, scrittrice e regista, non c’è bisogno di tante presentazioni, stiamo parlando di un personaggio che da circa 35 anni ha fatto parlare di sé.
Spesso al centro di polemiche e censure, è il ciclone Sabina, satira irriverente, divertimento assicurato, ma anche spunti di riflessione, è il pungolo della politica italiana, mai banale, che stia facendo l’imitazione di Berlusconi, D’Alema Moana Pozzi ed ora di Giorgia Meloni, che stia conducendo una regia cinematografica, come nel suo ultimo lavoro «Spin time che fatica la democrazia» è la Guzzanti… allacciate le cinture.
In questi giorni è in tourneé con lo spettacolo «Le verdi colline d’Africa», l’8 gennaio sarà a Montalto di Castro.
Sabina, sapevi che questo teatro è stato intitolato ad una donna?
Si e mi fa molto piacere perché è uno dei pochi teatri d’Italia intitolato ad una donna, è un fatto abbastanza raro, dunque lo considero un bel gesto. Poi rispetto a questa zona, ho istaurato un legame.
Di che tipo?
Le prove dello spettacolo sono state fatte proprio in questo teatro dieci giorni a cavallo fra ottobre e novembre. Grazie a Giorgio Tirabassi– che conosce profondamente la zona- ho avuto modo di apprezzare anche l’offerta enogastronomica. È nato un amore per i pici al pecorino…
Il rapporto con Tirabassi?
È stato un incontro fortunatissimo, l’attore ideale con cui andare in scena con questo mio lavoro. Con lui lo spettacolo sta crescendo di rappresentazione in rappresentazione.
Parliamo dello spettacolo appunto, so che non vuoi dare nessuna anticipazione per non sciupare l’effetto sorpresa.
Sì brava, posso dire che ci sono tre attori coinvolti io, Tirabassi ed il pubblico, lo spettacolo indaga proprio sul ruolo degli attori, sulla vita che si fa a teatro, soprattutto a cosa serve il teatro. La trama è quella di due attori che si trovano nei guai, commettono una gaffe e cercano di risolverla… di più non mi sento di dire. Si ride, si riflette, si sta a teatro.
Si sta a teatro, cosa intendi dire?
Che girando appunto con questo mio ultimo lavoro in tutta Italia, i teatri sono un pochino in sofferenza a volte poco manutenuti e questo mi dispiace molto. È importantissimo per una comunità, come può essere quella di Montalto di Castro, ma per tutte le comunità di persone, ritrovarsi al teatro, perché è un’esperienza di condivisione, di scambio di emozioni, è un rito. Il Teatro è necessario.
Rispetto al Teatro di Montalto di Castro?
È una struttura molto bella, dove appunto abbiamo anche fatto le prove, quindi per questo spettacolo non possiamo che essere molto legati a Montalto. Meriterebbe, il Teatro, tuttavia, una direzione artistica che al momento è assente, perché come struttura potrebbe veramente diventare un polo culturale in grado di assorbire l’utenza di tutta una zona- che da questo punto di vista vedo un pochino in depressione. Insomma il Teatro Lea Padovani al momento è sotto utilizzato, in più senza una direzione artistica non si esprime come dovrebbe.
Sta avendo successo la torneé? Vi state divertendo?
Fortunatamente sì, sta avendo successo e ci stiamo anche divertendo anche il pubblico ride molto, ci siamo già imbattuti nella tipica spettatrice con la risata a fischio, quella che in pratica fa impazzire l’attore, la risata a fischio tu non sai se fra il pubblico ci sia un gatto o una persona. Ma va bene anche quella…
Rispetto agli abitanti di Montalto, un invito al Teatro?
Certo che li invito al Teatro, siccome conosco il Paese, avendo fatto le prove lì, so che vanno spesso al caffè letterario, magari l’8 gennaio venite pure al Teatro, anche se so’ che la campagna abbonamenti sta andando molto bene. Vi aspetto!!! questo dico agli abitanti di Montalto di Castro e dei Paesi limitrofi.
Salutiamo Sabina, che come sempre ci lascia quel sorriso dato da una donna capace di sagacia intelligenza e sicuramente forte carisma, ci vediamo l’8… e mi raccomando niente risate a fischio che spaventano gli attori.