Viterbo – Rubano corrente elettrica per alimentare serra di marijuana “fatta in casa”, arrestati conviventi

 

VITERBO – I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile nella giornata di martedì hanno tratto in arresto una coppia di conviventi ritenuti al momento responsabili di produzione di sostanza stupefacente e furto aggravato di energia elettrica. Durante dei controlli di routine della donna, una trentottenne pluripregiudicata per altri reati attualmente agli arresti domiciliari in un appartamento della città, i militari si sono accorti che lei ed il convivente, anch’egli pregiudicato, si erano allacciati abusivamente alla rete elettrica, mediante un cavo volante che di fatto bypassava il contatore dell’abitazione. Non solo, nell’approfondire il controllo, i militari intervenuti hanno scoperto un vano dell’immobile adibito a piccola serra artigianale di marijuana, con 16 piante in vaso già di quasi un metro di altezza per un peso complessivo di due chili e mezzo e che quindi il consumo superiore di corrente elettrica rispetto ad una normale abitazione serviva ad alimentare tutto il piccolo complesso della serra, comprensivo di lampade alogene ed aspiratori per gli odori intensi delle piante. Inoltre, durante la perquisizione è stato rinvenuto anche materiale idoneo al confezionamento delle dosi dello stupefacenti. Alla fine del controllo la coppia è stata tratta in arresto, convalidato ieri a seguito della direttissima svolta presso il Palazzo di Giustizia.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.