ROMA – Riceviamo e pubblichiamo la replica di Lazzaro Pappagallo – Segretario Associazione Stampa Romana alla nota di Controcorrente: Con grande confusione e approssimazione i colleghi dirigenti di Controcorrente mescolano pere e mele per attaccare sulle conciliazioni Stampa Romana.
Eppure sarebbe buona regola dei giornalisti informarsi prima di scrivere. I soldi delle conciliazioni sono costi vivi per le Associazioni che seguono i lavoratori nella conciliazione. Non c’è un tariffario.
C’è invece un obbligo morale nella assistenza e nella non assistenza degli iscritti. Nel caso dei colleghi del gruppo Corriere c’era l’obbligo di chiudere il rapporto di lavoro con il vecchio Corriere e, visto che il nuovo proprietario del gruppo Corriere ha chiuso le edizioni di Viterbo e Rieti, aprirne uno nuovo con gli Angelucci alle condizioni in linea con il contratto di lavoro giornalistico e con la storia professionale dei colleghi.
Come sanno tutti coloro che abbiamo assistito, le condizioni di arrivo e di firma delle loro conciliazioni sono in linea con il contratto e nettamente migliori di quanto l’azienda aveva offerto loro per la chiusura del vecchio rapporto di lavoro.
Abbiamo lavorato su quelle conciliazioni per un mese e abbiamo avuto nella firma il consenso di chi è iscritto e di chi non è iscritto al sindacato (Controcorrente dimentica o fa finta di non ricordare che i colleghi non iscritti al sindacato si iscrivono proprio per le conciliazioni effettuate che restano così valide da un punto di vista giuridico).
Nel caso di Latina e Ciociaria Oggi Stampa Romana non ha firmato le conciliazioni per la risoluzione dei rapporti di lavoro perché i testi proposti non erano in linea con il contratto di lavoro giornalistico. E’ la nostra garanzia a tutela dei diritti dei colleghi. Non si firma a prescindere qualsiasi cosa sia proposta dalle aziende e certamente questa dirigenza non firma a prescindere.
Dunque non solo non c’è alcuna svendita dei diritti ma anzi abbiamo tutelato nella forma migliore possibile sia i colleghi sia l’Associazione.
Fatte le dovute considerazioni sindacali, scriviamo una cosa chiara e definitiva ai colleghi di Controcorrente.
Avete perso le recenti elezioni. I colleghi hanno scelto chiaramente nell’urna elettronica. Il risultato è indiscutibile e premia il lavoro pulito e coerente svolto in questi anni dall’Associazione e dal gruppo dirigente di InformazioneFuturo. I dati degli iscritti degli ultimi anni a Stampa Romana, nonostante la pandemia, segnano una controtendenza rispetto a tutto il panorama italiano del sindacato dei giornalisti (questi i numeri reali: nel 2018 3112 iscritti, nel 2019 2974 iscritti, nel 2020 2860 iscritti, nel 2021 2891 iscritti, nel 2022 2944 iscritti).
Forse è il caso che rivolgiate altrove e a voi stessi le vostre attenzioni, ragionando sulla vostra sconfitta.
Noi, forti del mandato degli elettori e degli iscritti all’Associazione, continueremo ad occuparci del presente e del futuro delle colleghe e dei colleghi.