VITERBO – E’ tempo di bilanci per l’amministrazione Frontini, si presentano i risultati, anche numerici, delle proposte natalizie messe sotto l’albero.
E’ il loro primo Natale e la sindaca Chiara Frontini ci tiene a sottolinearlo.
“Quello appena trascorso è stato un natale di transizione, per la prima volta abbiamo sperimentato la nostra visione dell’evento. Abbiamo scelto di valorizzare il patrimonio artistico della città con luci e istallazioni e abbracciare la città con eventi diffusi in tutto il centro storico dislocando il più possibile gli eventi, lavoro che continueremo a fare coinvolgendo sempre più luoghi con sempre nuove iniziative. A San Faustino l’operazione strategica di dare vita al Capodanno in uno spazio da sempre trascurato è stata una bella sorpresa in termini di presenze”.
L’offerta Natalizia
“Abbiamo cercato di proporre un’ offerta più vasta possibile, dal teatro alla musica in piazza, al mercatino con la valorizzazione delle produzioni agricole locali.
Le luminarie montate nel rispetto dei tempi, anche negli ex comuni e senza nessun contributo richiesto agli esercenti come accadeva negli anni passati. per la prima volta anche a Tobia e Sant’Angelo. Navette fino alle due di notte che ogni trenta minuti che raggiungevano il centro utilizzate con successo, soprattutto dal quartiere Santa Barbara“.
Qualche numero
Occupazione dei parcheggi incrementata del 4% rispetto al 2019 con 117 mila euro d’incasso natalizio.
Pista sul Ghiaccio incremento del 24% degli incassi rispetto allo scorso anno, con 6200 ingressi. Piazza della Repubblica e Piazza della Rocca sold out a Capodanno. Sedici spettacoli al Teatro dell’Unione in un mese per 5000 biglietti staccati e sei rappresentazioni esaurite. Infine la calza della Befana più lunga del mondo e la Befana del 115, due eventi ormai strutturati nella cultura viterbese che da soli raccolgono 4- 5 mila presenze.
A rilento le proposte del settore Sviluppo economico locale e turismo guidate dall’assessore Silvio Franco, scarsa l’affluenza alle visite alle fontane viterbesi (140 persone), così come l’apertura notturna del Museo dei Portici che ha allietato (solo) cinquanta persone: “Un risultato non eclatante ma positivo – afferma l’assessore Franco-. Al di là del riscontro numerico, alcune iniziative è meglio farle che no, come la Notte Bianca, si crea movimento, si vive la città e si socializza“.
Sul mercatino di frutta e verdura a Piazza del Sacrario: “Tuscia in Bio”, costato ben 13 mila euro, i numeri di costo e visite sembrano eccessivi: 4000 le presenze giornaliere registrate su 11 giorni di apertura, ma la sindaca giura che sono certificati. Mentre sulla mancanza di un vero mercatino della tradizione natalizia, l’assessore Franco è perentorio, “Viterbo non ha bisogno di turisti che cerchino quel tipo di fruizione, puntiamo ad un turismo che sia di più alto livello“. Visto che a noi e tanti (evidentemente incompetenti) turisti, sono mancate, speriamo che questo Natale di “transizione” porti consiglio.
b.f