Sala d’attesa gremita. Presenti il sindaco Chiara Frontini, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e i sindaci di Grotte di Castro Piero Camilli e di Civita Castella Luca Giampieri
VITERBO – Una sala strapiena ha accolto l’arrivo del ministro all’Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida al primo incontro con la città dalla sua elezione.
Ad organizzarlo Confagricoltura Viterbo – Rieti, è infatti il presidente Remo Parenti a fare gli onori di casa porgendo i saluti alla sindaca di Viterbo Chiara Frontini, al comandante provinciale dei carabinieri Massimo Friano, ai diversi sindaci presenti nelle prime file, sottolineando la presenza delle organizzazioni, Asta, Aspal, Comitato No Imu e Assofrutti che hanno contribuito nella presentazione di una serie di proposte scritte al Ministro, aggiungendo che “abbiamo bisogno di normative che difendano il mondo agricolo e questo governo ha forza idee, capacità e valori per farlo“.
I saluti sono passati al deputato Mauro Rotelli, presidente della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera. “La centralità del comparto agricolo nella nostra provincia è indiscutibile, fondamentale sarà fare un focus sulla difesa del suolo per garantire la vita del comparto traino del territorio”.
La parola è passata al presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “Benvenuto ministro nella casa degli agricoltori, in una provincia forte della sua identità agricola, simbolo di orgoglio e tradizione, ha di fronte persone che non si sono mai tirate indietro, ogni giorno sui campi resistendo ad ogni sfida: economica, climatica o politica senza mai tirarsi indietro di fronte alle avversità. E’ arrivato il momento di mettere al centro quello che è il primo comparto dell’economia del paese e ce lo dimostrano i 60 miliardi di euro di export agroalimentare realizzati quest’anno“.
E poi il riferimento a Bruxelles e la sua Politica agricola comune (Pac). “Il mondo agricolo è un’impresa che genera reddito e occupazione, per farlo nella giusta maniera c’è da rivedere la politiche agricola imposta dall’Ue, così come il Piano di sviluppo rurale deve garantire norme stabili e durature. Un Paese forte ha una grande agricoltura e noi siamo pronti alla sfida con un piano strategico nazionale che ci dia stabilità, e che oggi chiediamo al ministro”.
A chiudere gli interventi, il ministro Lollobrigida, “il nostro governo vuole rispondere alle tante domande di cui ha bisogno la nazione e la nostra visione ci permetterà di pianificare la crescita. Abbiamo ragionato sul fatto che va ridistribuita la ricchezza, ma per farlo dobbiamo prima produrla attraverso il mondo imprenditoriale”.
Sovranità alimentare
“Promozione e centralità della nostra agricoltura. Il ministero della sovranità alimentare rappresenta proprio il cambio di strategia, c’è un momento in cui un popolo deve decidere come produrre e mangiare, cosa che la globalizzazione ha cancellato puntando sulla distribuzione piuttosto che sulla qualità della produzione. Noi vogliamo difendere i nostri prodotti, come fa da tempo la Francia, applicare filiere corte e garantire l’autosufficienza, non autarchia come qualcuno l’ha definita, siamo un paese di esportatori e continueremo a farlo. E arrivato il momento di difendere le tante filiere virtuose che abbiamo senza rinunciare ad un ruolo strategico in Ue. L’ agricoltura italiana deve tornare ad incarnare il ruolo centrale che gli spetta e per questo stiamo lavorando. Terra, uomo e cibo sono alla base dei nostri valori non ci arrenderemo ad un mondo sintetico che ci vede solo come consumatori”.
Il ministro si è infine congratulato con gli imprenditori agricoli che con sacrificio hanno tenuto in piedi la nazione assicurandogli di farli tornare presto “protagonisti”.