Il suo piatto con antiche cultivar e tanto estro.
Ospite d’eccezione il vicepresidente del Senato Gianmarco Centinaio e l’assessora regionale Enrica Onorati
FORMIA – Successi per i due concorsi gastronomici lanciati dall’Associazione Provinciale Cuochi Latina e dall’Unione Regionale Cuochi Lazio, in occasione della Festa Nazionale del Cuoco che si è celebrata come tradizionalmente ogni anno presso l’Istituto alberghiero “Angelo Celletti” di Formia.
Ospiti d’eccezione il vicepresidente del Senato Gianmarco Centinaio che nel suo messaggio d’augurio ha voluto sottolineare quanto la figura del cuoco sia fondamentale per la promozione del migliore made in Italy e l’assessora all’Agricoltura della Ragione Lazio, Enrica Onorati.
I partecipanti
Venti in tutto i partecipanti tra chef professionisti e allievi degli istituti alberghieri, che hanno animato le gare sotto lo sguardo attento di una giuria tecnica composta dagli chef della Nazionale Italiana Cuochi.
Ad essere giudicate: la composizione del piatto, la mise en place, l’ordine, la pulizia, il tempo impiegato, il materiale utilizzato, le tecniche di lavorazione, la creatività e la fantasia dei partecipanti.
La kermesse ha visto aggiudicarsi la medaglia d’oro in entrambe le competizioni, per la categoria allievi, dall’alunno dell’Istituto Alberghiero Angelo Celletti di Formia, Matteo Lombardi, con il piatto: “Filetto di baccalà coperto da polvere di lattuga di mare, moussline con spuma al vino, terrina di acqua di piselli e sedano rapa, cetriolo marinato, crema di caprino e insalatina di puntar elle romane, finocchio e ravanelli”.
Migliore Lady chef è stata invece Krizia Girolami di Rieti che con il mantecato sabino si è aggiudicata la possibilità, insieme a Matteo Lombardi, di rappresentare la regione Lazio ai Campionati della Cucina Italiana che si terranno a Rimini dal 19 al 22 febbraio prossimi.
Secondo posto nel concorso regionale per la studentessa romana Ilaria Casoli, brava nel saper interpretare il “Filetto di baccalà profumato al timo con cartelletta di ricotta, gelè di patate tornite e broccolo romanesco”.
A conquistare il podio per i professionisti, lo chef Elia Perrelli di Frosinone, con gli “Gnocchi di ricotta, fondente di zucchine e pecorino croccante” , seguito al secondo posto da Alessandro Fiorletta, di Frosinone, con lo “Spaghettone acqua e farina con cannellini, pezzogna, calamari, bottarga e gambero rosso”
Per il concorso provinciale “Piatto Tipico Pontino” – categoria Allievi – secondo classificato è stato Gennaro Ferrara con il “Baccalà a vapore con terrina di avocado, barchetta di pomodoro e robiola accompagnato da Sandwich di baccalà mantecato con spuma al prosecco”. A vincere, per i professionisti, Salvatore Franzino con le sue “Ali in verde” e al secondo posto, Maria Nasso con “Il bello, il buono e il candito”
A Matteo Lombardi anche il Premio della Critica insieme alla lady chef viterbese Vittoria Tassoni (nella foto), riconoscimento dovuto alla valorizzazione dell’ingrediente, che ha proposto il tortello di broccolo e melangola in guazzetto, assegnato da una speciale giuria composta da esperti del settore e giornalisti.
“Una rivisitazione della tipica acquacotta con i broccoli e merangola (arancio amaro ndr), ho presentato tortelloni con broccolo e merangola e guazzetto di pomodoro con polvere di nepitella e arancio”. Dichiara orgogliosa la Food Blogger di Tarquinia.
Cos’ è il Merangolo
Questo arbusto chiamato merangolo (o arancio amaro o melangolo) ha foglie ellittiche color verde chiaro, fiori bianchi profumatissimi, frutti rotondi con buccia rugosa di color arancio-giallo intenso. Il frutto viene chiamato merangola, melangola o arancia amara, ed è un frutto antico tipico di alcune zone dell’Umbria, ne abbiamo testimonianze in alcuni statuti comunali di Terni del 1300.
Le merangole, in passato, venivano utilizzate per condire bruschette o carne di maiale ed accompagnavano la degustazione dell’olio nuovo. .La presenza secolare della specie Arancio amaro o Merangolo nel territorio della Provincia di Terni è attestato da numerosi documenti storici risalenti fino al XIV° secolo. Molti sono gli usi che si usava fare in passato e anche oggi, con i frutti (bruschette, condimenti, dolci, insaccati); una associazione molto forte è quella con l’olio.