ROMA – Giulio Tremonti supera il milione e mezzo di imponibile. Aboubakar Soumahoro non arriva a 10mila.
I due deputati sono agli antipodi nelle dichiarazioni dei redditi pubblicate sul sito della Camera e relative al 2022, anno fiscale 2021.
Si tratta di dati ancora parziali, mancano diversi deputati a partire dalla premier Giorgia Meloni, e relativi per adesso a Montecitorio e non al Senato.
Tra i dati resi pubblici ci sono quelli del presidente della Camera Lorenzo Fontana: un appartamento con garage a Verona, la comproprietà di altri due appartamenti, uno a Verona e l’altro a Bruxelles, e un imponibile di 98.630 euro.
L’ex premier e leader del M5s Giuseppe Conte dichiara un fabbricato a Roma, come abitazione principale, e una vecchia Jaguar del ’96. Il suo imponibile è di 21.888 euro. Per il leader del Pd Enrico Letta un imponibile di 388.863 euro un pacchetto di azioni del Publicis groupe di Parigi. Il leader dei Verdi Angelo Bonelli vanta un appartamento, alcune azioni di Tiscali e Inovio e 77.838 euro di imponibile. Maria Elena Boschi dichiara un appartamento a Roma, una Toyota Yaris del 2021 e 10 azioni della Bcc Valdarno. Il suo imponibile è di 95.311 euro. Un fabbricato di proprietà per Umberto Bossi, con un imponibile di 99.702 euro.
2022
Appena 9mila euro di reddito nel 2021 ma un villino da 450mila euro di valore di cui 250mila ottenuti con mutuo bancario. È l’ennesimo mistero attorno alla figura dell’onorevole Aboubakar Soumahoro. Immediata s’è infatti scatenata la polemica politica e la spiegazione data tempo fa dal parlamentare su come avesse acquistato la villetta di Casal Palocco a Roma, non convince.
Un’altra bufera dopo l’indagine della procura di Latina sui suoi familiari, rischia di travolgere l’ex deputato dell’alleanza tra Verdi e Sinistra italiana ora passato al gruppo misto. Stavolta è la trasparenza a dare grattacapi al neo eletto parlamentare. Infatti, nei giorni scorsi, sul sito istituzionale della Camera sono state pubblicate le dichiarazioni dei redditi dei parlamentari, come previsto dalla normativa vigente. Un atto di trasparenza che mostra proprietà patrimoniali e redditi degli eletti. Spulciando il 730 di Soumahoro si scopre che nel 2021 il deputato ha dichiarato 9.150 euro lordi. Tra i più bassi in Parlamento. Immediate sono scattate le polemiche. Il più lesto è stato il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “La vicenda di Soumahoro si tinge ancora di ridicolo. Dopo quanto emerso nelle settimane scorse, oggi scopriamo che la sua dichiarazione dei redditi del 2021 sfiora la soglia di povertà e non è troppo lontana da chi riceve il reddito di cittadinanza”. Gasparri poi punge il deputato “con gli stivali”. “Ci sarebbe da domandarsi come faceva a pagare il noto mutuo del villino a Roma. Soumahoro invece di continuare a lamentarsi di come viene trattato, anche da chi lo ha mandato in Parlamento, faccia chiarezza e dia delle risposte alle ormai troppe vicende che sono tutt’altro che chiare. Attendiamo con curiosità la prossima puntata del ‘caso Soumahoro’”.
Dunque, come è possibile con un reddito così basso permettersi un villino a Casal Palocco, ottenendo anche un mutuo bancario per 250mila euro? Tempo fa Soumahoro aveva spiegato in televisione che i soldi per la casa arrivavano dai proventi delle vendite del suo libro. Si tratta del saggio “Umanità in rivolta” che però, secondo i dati ufficiali, avrebbe venduto appena 9mila copie. Decisamente poco per permettersi un mutuo di quella portata. Certo l’acquisto della villa e il prestito in banca, Soumahoro lo ha ottenuto assieme alla moglie, Liliane Murekatete, attualmente indagata dalla procura di Latina per la gestione della cooperativa di famiglia, la Karibù in cui lady Soumahoro stessa lavorava.