Viterbo – Acquistò un litro di droga dello stupro sul web. L’imputato: “Era per me”

VITERBO – Acquistò su internet un litro di droga dello stupro dal quale avrebbe potuto ottenere mille dosi, ma all’arrivo della spedizione trovò anche la polizia.

Ieri 19 gennaio in aula il giudice Ilaria Inghilleri ha concesso il rito abbreviato al trentenne russo, ma residente a Carbognano, che ordinò la sostanza stupefacente su un sito olandese per 68 euro e al quale gli inquirenti sequestrarono 171 grammi di metanfetamina.

L’istanza del rito alternativo, che era stata promossa dal difensore, l’avvocato Franco Taurchini, era condizionata all’ascolto della madre del trentenne e all’esame dell’imputato, i quali sono stati sentiti nel corso della seduta. “Mio figlio vive con me e soffre di depressione – ha raccontato la 68enne di origine ucraina-. Negli anni è stato seguito da psichiatri e psicologi. Non ha interessi, non ha amici. Passa le giornate a letto, non esce e sta a casa. So che assume droghe e in particolare metanfetamina perché me lo confessò quando lavorava in Danimarca. Quando comprò questa sostanza vidi che la usava per togliere la ruggine dalla ringhiera del balcone, non so se la ingeriva per drogarsi. Adesso è seguito da uno psichiatra che si occupa di giovani tossicodipendenti e prende psicofarmaci e barbiturici perché non riesce a dormire e non lavora per via dei problemi seri di salute mentale”.

In seguito anche il trentenne ha risposto alle domande delle parti, confermando quanto riferito dalla madre, respingendo le accuse di spaccio e dichiarando che l’acquisto era destinato esclusivamente all’uso personale. “Assumo metanfetamina quotidianamente e la compravo da una spacciatrice di Berlino. Le pasticche le avevo imbustate per razionarle”, ha affermato l’imputato. Il dibattimento o riprenderà tra poche settimane.

 

 

fonte: corrierediviterbo.it