Saccheggiati da siti archeologici italiani e dal valore di oltre 20 milioni di dollari
In tutto 60 reperti archeologici sono stati rimpatriati dagli Usa in Italia dove erano stati commercializzati da trafficanti di opere d’arte internazionali. Le opere, del valore di oltre 20 milioni di dollari, tornano in Italia grazie alla collaborazione tra i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) e il New York County District Attorney’s Office (DAO). Tra i reperti recuperati un affresco pompeiano raffigurante provento di scavi clandestini in area vesuviana: l’Ercole fanciullo con serpente, risalente al I secolo d.C. “E’ un grande successo contro traffico illecito” commenta il ministro Sangiuliano. I beni recuperati sono infatti il frutto del saccheggio di siti archeologici italiani alimentato da trafficanti senza scrupoli: opere rimaste per anni in musei, case private e gallerie estere senza alcun diritto di proprietà. Alcuni reperti erano confluiti in collezioni private statunitensi, come in quella di uno dei più grandi collezionisti d’arte antica del mondo, al quale è stato ora imposto, fatto inedito, un divieto a vita di acquistare antichità. Per smascherare i criminali oltre al lavoro investigativo dell’arma e delle competenti Autorità statunitensi è servito anche il contributo tecnico-scientifico degli esperti del Ministero della Cultura e il supporto del Ministero degli Affari Esteri per la cooperazione giudiziaria e di polizia, alla base dell’individuazione, recupero e restituzione dei reperti, frutto della collaborazione fornita dalle istituzioni americane a quelle italiane.
Quasi 75 mila beni archeologici e paleontologici recuperati (74.748) e 1.227 opere false sequestrate, con un valore, qualora immesse sul mercato come autentiche, di oltre 85 milioni di euro. E’ il risultato dell’attività svolta nel 2022 dai Carabinieri della Tutela del patrimonio culturale TPC nel contrasto ai traffici illeciti dei beni culturali. L’attività operativa dell’anno, i cui dati non sono ancora completi, ha fatto registrare centinaia di verifiche sulla sicurezza in musei, biblioteche e archivi, perquisizioni e 971 persone denunciate.
In particolare, secondo quanto anticipato in occasione della presentazione dei 60 beni recuperati dagli Usa, i furti di beni culturali sono stati complessivamente 288 di cui 10 in musei e ben 123 nei luoghi di culto. Sono stati inoltre 31.672 i beni d’arte controllati nella “Banca Dati Leonardo” e 1.419 i controlli alle aree archeologiche terrestri e marine, alcuni eseguiti in collaborazione con i Carabinieri del Raggruppamento Aeromobili o dei Nuclei Subacquei, 64 le persone denunciate per scavo clandestino. Sono stati invece oltre 2 mila i controlli effettuati a esercizi antiquariali, in parte svolti online anche su cataloghi d’asta.
Dall’inizio dell’anno i Carabinieri TPC hanno effettuato 1.584 controlli a siti monumentali o paesaggistici (questi ultimi svolti d’intesa con il comparto Forestale dell’Arma), rilevando attività illecite e procedendo al deferimento di 124 persone e al sequestro di 8 immobili e 2 tra aree paesaggistiche o strutture (edificate senza le previste autorizzazioni) ricadenti in aree soggette a vincolo.