LATINA – Seguendo le orme dello spaccio di droga la Finanza è arrivata fino all’Icot e ad un portantino che spacciava anche tra i colleghi.
L’analisi del telefono dell’uomo ha reso evidente che lo spaccio avveniva durante i turni di lavoro. Proprio seguendo queste tracce si è arrivati ad individuare il medico Luigi Emanuele destinatario del provvedimento di interdizione dalla professione.
Il medico indagato e un infermiere del suo staff erano attivi nel reperimento della droga destinata al consumo personale, ma anche agli altri colleghi, compresi altri medici identificati come assuntori di stupefacenti. La rete è stata completamente ricostruita dagli investigatori che, tramite chat, hanno potuto accertare l’uso di stupefacenti tra il personale sanitario.
Nove dipendenti della struttura del Gruppo Giomi, tra cui due medici, sono stati individuati dagli uomini delle Fiamme Gialle come “assidui consumatori di sostanze stupefacenti”. Per la gip del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, che ha sospeso per un anno dalla professione l’ortopedico Luigi Emanuele, accusato di spaccio, è “necessario interrompere l’attività anche di consumo dei medici e operatori sanitari, potendo dalla loro condizione di assuntori di sostanze stupefacenti derivare un grave danno per la salute dei pazienti sottoposti a cure da parte di soggetti sotto effetto” di droghe.