Deve designare zona vulnerabile ai nitrati su tutto il bacino
ROMA – Tre mesi di tempo sono stati concessi alla Regione Lazio per pronunciarsi con provvedimento motivato ed espresso riguardo alla designazione di una “Zona Vulnerabile ai Nitrati” corrispondente all’intero bacino idrografico del Lago di Vico, lago di origine vulcanica ubicato nella provincia di Viterbo che vanta il primato di altitudine tra i grandi laghi italiani.
L’ha deciso il Tar del Lazio accogliendo un ricorso proposto da ClientEarth Aisbl (organizzazione no-profit con sede a Bruxelles e avente finalità di protezione di ecosistemi, persone e pianeta) e dalla Lega Italiana Protezione Uccelli – Lipu.
Oggetto del ricorso era la richiesta di accertamento dell’illegittimità del silenzio serbato dalla Regione Lazio sull’istanza-diffida di provvedere presentata dalle due organizzazioni ambientaliste.
Allo stesso erano allegati – è lo stesso Tar a indicarlo in sentenza – i dati dei monitoraggi effettuati nell’area del lago di Vico, dai quali era emerso che le acque dolci sotterranee monitorate per l’Unità Monti Cimini-Vicani presentavano valori per i nitrati anche superiori ai 30 mg/L (individuata quale soglia di significatività dall’ISPRA). I giudici, “tenuto conto che dalla lettura della nota di risposta dell’ente regionale del 13 luglio 2022, non si evince quale attività istruttoria o valutazioni/decisioni, tra le molteplici indicate, abbia effettivamente compiuto la Regione Lazio con riferimento al punto specifico alla designazione di una Zona Vulnerabile ai Nitrati con riferimento al bacino idrografico del lago di Vico”, hanno ritenuto che “nella fattispecie certamente sussiste l’obbligo a carico dell’ente regionale resistente, di provvedere in modo puntuale all’istanza presenta dalle parti ricorrenti, con la conseguenza che il ricorso deve essere accolto dovendosi, per l’effetto, dichiarare l’obbligo dell’Amministrazione resistente di pronunciarsi con provvedimento motivato ed espresso al riguardo entro il termine di novanta giorni”.
In caso d’inadempienza, è stato nominato il Prefetto di Viterbo, con facoltà di delega, quale Commissario ad acta per procedere in via sostitutiva nell’ulteriore termine di centottanta giorni. Respinti ulteriori due ricorsi con i quali ClientEarth e Lipu chiedevano la dichiarazione d’illegittimità del silenzio della Regione Lazio sulle diffide all’esercizio dei poteri sostitutivi con riferimento alle azioni di carattere preventivo e correttivo per il contrasto del fenomeno della fioritura algale del lago di Vico, sul degrado degli habitat naturali presenti. In questi casi, la Regione ha dato riscontro alle richieste delle organizzazioni ricorrenti.