Il cantautore di Ronciglione avrà il suo quartier generale “Lido Mengoni” e torna in gara con “Due vite”
SANREMO– A dieci anni dalla sua vittoria con “L’essenziale”, Marco Mengoni torna al Festival di Sanremo con “Due vite” e lo fa da favorito. Per i bookmakers, infatti, il cantautore è uno dei papabili candidati al primo posto, o almeno al podio (anche se quest’anno la finalissima sarà a 5).
Quest’anno il 34 enne ronciglionese va per divertirsi come diverse volte dichiarato.
“Ho fortunatamente nella mia carriera già una statuetta con un leone e una palma. Quest’anno- vado più rilassato, non vorrei sentire la competizione, la pressione o il peso di arrivare già con una corona in testa”.
Si augura di poter domare l’emozione…
“Rispetto al Sanremo 2013 sono più uomo e più maturo e consapevole, anche nella gestione dell’emotività. anche se poi il batticuore arriva comunque e così deve essere”.
Il suo quartier generale “Lido Mengoni”
Quest’anno per lui una postazione speciale “Lido Mengoni”, un angolo di creatività. Da qui ogni mattina un podcast con Fabio De Luigi distribuito gratuitamente su tutte le piattaforme e l’inedito punto di vista della settimana sanremese. Ci sarà spazio per l’improvvisazione in tutte le sue forme, jam session, incontri con amici, colleghi, nuove conoscenze, approfondimenti, interviste e, come avviene in ogni lido che si rispetti anche alle sfide a biliardino e schiaccia sette. Poi riflessioni dalla più classica delle panchine vista mare.
Il brano in gara “Due vite”
Il testo è arrivato molto spontaneamente: “Due vite- racconta Marco- è una storia che parla di parallelismo tra la parte razionale della nostra vita e l’inconscio, che è poi quello che ritroviamo nei sogni. La parte più vera della nostra emotività. Ritrovo molte risposte nei sogni e in quella parte lì”. La canzone è così un alternarsi serrato di due livelli di lettura, quello onirico e quello realistico e autobiografico. È un invito ad affrontare la vita con onestà, ad accettare anche gli errori per godere realmente di ogni attimo: “Parla di sbagli, di lasciarli andare, di capirli e di comprenderli, di metabolizzarli e poi proseguire con l’augurio di viverne due di vite. Io vorrei viverle per riconoscere i miei sbagli, essere consapevole delle strade che ho preso nella prima e poi prendere quelle opposte nella seconda. Vedere come va”.
Nella serata delle cover, invece, Marco ha scelto “Let it be” dei Beatles. Ad accompagnarlo il Kingdom Choir, 13 elementi che promettono scintille.
b.f.