MONTEFIASCONE – Legò cane all’auto e lo trascinò fino ad ucciderlo, al via processo. Si è tenuta ieri la prima udienza del processo nei confronti dell’uomo che, nel febbraio 2021, legò un cane alla sua auto e lo trascinò fino a causarne la morte. Colto sul fatto dai carabinieri, venne denunciato dalla Lav per uccisione di animale.
La Lav, attraverso la sua sede di Viterbo, condannò pubblicamente l’atto e nominò un avvocato per poter seguire direttamente la vicenda legale e accertarsi che venisse fatta giustizia per il cane Sheila. Ieri in aula l’associazione si è costituita parte civile in attesa della prossima udienza fissata ad ottobre per l’audizione dei testimoni.
“Ringraziamo l’avvocato Maurizio Mazzi per l’assistenza fornita e per il supporto che continuerà a dare in questo procedimento – afferma l’associazione -. L’uccisione di cani tramite trascinamento con mezzi a motore sta diventando un drammatico modus operandi per chi vuole allontanarli da una zona o punirli per essere avvicinati troppo a greggi e bestiame. Solo negli ultimi due mesi siamo intervenuti in ben due casi analoghi, in Calabria e in Puglia, depositando denunce per uccisione di animali. Si tratta di reati penali particolarmente gravi che spesso, purtroppo, non vengono puniti adeguatamente, come nel caso avvenuto in Sardegna. Non possiamo più accettare che accada, ecco perché, tra le richieste di modifica della legge 189/2004, per pene più severe ed efficaci, c’è anche quella che l’istituto della messa alla prova non possa più applicarsi ai reati in danno agli animali”.
Storie come quella di Sheila hanno contribuito all’ideazione e all’apertura degli sportelli Lav contro i maltrattamenti, per ora presenti solo a Verona e Trento ma entro il 2023 verranno aperti in altre città italiane.