Olmi: “Nelle foibe furono trucidati anche italiani provenienti da altre Regioni d’Italia”
VITERBO – Si è svolta ieri, 10 febbraio 2023,la cerimonia in occasione del Giorno del Ricordo organizzata dall’associazione Comitato 10 Febbraio della Tuscia.
Per commemorare i martiri delle foibe e l’esodo dal confine orientale di 350mila italiani, sono scesi in piazza circa 300 persone che hanno sfidato il freddo sfilando in corteo da piazza del Teatro a piazza martiri delle foibe istriane, dove sono stati deposti dei fiori al cippo che ricorda il viterbese Carlo Celestini. Tante le bandiere tricolori, i labari delle associazioni d’Arma e gli striscioni in ricordo dei Martiri delle foibe.
Il presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio, Silvano Olmi, ha letto i nomi e le storie dei quindici Martiri delle foibe nati a Viterbo e provincia, frutto delle sue ricerche storiche in archivi pubblici e privati. “La tragedia delle foibe non riguardò solo gli italiani che vivevano in Istria e Dalmazia da secoli – ha detto Olmi – ma anche quegli italiani che provenivano da altre regioni italiane e si trovavano lì per lavoro: finanzieri, poliziotti, carabinieri, impiegati dello Stato.” Federici, presidente del comitato locale ha sottolineato l importanza del ricordo contro ogni negazionismo. Il presidente della Provincia, Alessandro Romoli, ha denunciato tutti i negazionismi, di qualsiasi tipo, perché sono sinonimo di stupidità; il sindaco Chiara Frontini ha invitato le giovani generazioni a studiare la storia nazionale, per non ripetere gli errori del passato; il deputato Mauro Rotelli ha salutato le associazioni d’Arma e ha elogiato il Comitato 10 Febbraio per l’intensa opera di ricerca storica e di informazione su foibe ed esodo.
Presenti anche gli amministratori di altri comuni della Tuscia, tutti con la fascia tricolore: Vejano, Monterosi, Castel S. Elia, Bassano in Teverina, Tessennano, Bagnoregio, Tarquinia.