Cattedrale gremita e tanti fuori la chiesa. Cori da stadio, musica e palloncini biancocelesti per ricordare il giovane operatore portuale morto la scorsa settimana
CIVITAVECCHIA – Cattedrale gremita e folla commossa, questa mattina in Cattedrale, per l’ultimo saluto ad Alberto Motta, il 29enne civitavecchiese vittima del tragico incidente sul lavoro avvenuto la scorsa settimana in porto, all’interno del terminal container, durante le manovre per la movimentazione di alcuni contenitori.
La città e la comunità portuale, le istituzioni con in testa il sindaco Ernesto Tedesco ed il presidente dell’Adsp Pino Musolino, rappresentanti del cluster portuale, amici e colleghi si sono stretti in un grande abbraccio attorno a mamma Valentina e al marito Marco, e a tutta la famiglia di Alberto, straziata da un dolore troppo grande da sopportare. Dopo la solenne messa celebrata dal vescovo Ruzza, fuori la Cattedrale cori da stadio, palloncini biancazzurri, l’inno della Lazio e le note di “Un’avventura” di Battisti, per accompagnare il giovane portuale nel suo ultimo viaggio.