La colpa è di chi continua a dare visibilità a questa presidente usurpatrice che tiene bloccato l’ente
CIVITAVECCHIA – Bufera sull’Università agraria dopo la notizia del rinvio delle elezioni lanciata dal Comitato usi civici.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Vincenzo Palombo critica fortemente l’ulteriore rinvio delle elezioni dell’associazione: «A quasi 3 anni ormai dalla naturale scadenza del mandato, l’ennesimo rinvio è ingiustificabile. Ci attiveremo in ogni sede per verificare se questa situazione sia regolare e, qualora così non fosse, per sollecitare ogni immediato intervento possibile».
Duro anche il Partito democratico di Civitavecchia che, insieme al suo gruppo consiliare, punta il dito contro l’ente di viale Baccelli: «Siamo profondamente indignati per l’ulteriore rinvio, a quasi tre anni dalla naturale scadenza del mandato, della programmazione delle elezioni dell’agraria. Forte – incalzano i dem – è il sospetto che siano state spostate in modo surrettizio con motivazioni che appaiono strumentali. Sembrerebbe una commedia di quart’ordine ma, purtroppo, assume le fattezze del dramma per migliaia di famiglie che sperano che la risoluzione dei loro problemi possa coincidere con l’elezione del nuovo CdA dell’Ente».
Il Pd «chiede a tutte le istituzioni preposte al controllo una rigorosa applicazione della legge ed il ripristino di elementari principi di democrazia, attraverso l’intimazione di una scadenza certa per celebrare le elezioni in modo tempestivo, con trasparenza e inclusività. È ora – concludono – di porre fine a questa vicenda assurda che riteniamo non abbia precedenti nel nostro Paese».
Sullo stesso tema interviene anche il Gruppo consiliare del Movimento cinque stelle: «Prima – tuonano – il rinvio per il covid, che ha però consentito le elezioni di Roma, poi ulteriori scuse mentre si sono tenute le elezioni nazionali e ora anche le regionali. L’ennesimo rinvio pare sia motivato dalla necessità di costituire una Commissione elettorale per aggiornare regolamenti, commissione che era stata già costituita nel 2020. Nel mezzo da troppi anni ci sono migliaia di cittadini che non possono vendere la propria casa o acquistare, tanti altri che hanno speso somme non dovute a cui gli organi competenti stanno dando via via ragione».
Intanto il presidente facente funzioni dell’Università agraria Damiria Delmirani (nella foto) punta il dito contro il Comitato usi civici che «si interroga sempre sui giornali e mai rivolgendosi direttamente agli Uffici dell’Università agraria. Segno che non interessano le risposte quanto una disperata ricerca di visibilità. Loro che sanno sempre tutto, proprio tutto, dovrebbero anche sapere per quale motivo ancora non arrivano risposte alle tante segnalazioni che questa gestione ha avanzato sul pessimo andamento amministrativo delle gestioni precedenti, anche rivolgendosi direttamente alla Magistratura. Oculatezza e sviluppo sono stati i binari portanti di questa gestione. Lo sviluppo è sotto gli occhi, attenti, anche del Comitato stesso».