I numeri della maggioranza fanno propendere a scegliere tra gli eletti. Ma dai “musei” della politica regionale ricicciano quelli che sembravano finalmente aver smesso come Simeoni
ROMA – Non sarà facile per il neo presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, stricare la matassa assessorati e deleghe.
Lega alle prese con le grane Ciacciarelli (Frosinone), Bruognolo (Roma) e la presidenza del consiglio a Pino Cangemi.
Forza Italia con le correnti che si stanno dando battaglia per piazzare i propri esponenti nei posti di potere. Tajani ormai fuori gioco ha lasciato campo libero a Claudio Lotito che da una parte ha ottenuto il via libera per Giorgio Simeoni e dall’altra non vorrebbe rivedere alla Pisana il solito Giuseppe Simeone uscito dalla porta delle elezioni rientrare dalla finestra in un assessorato importante come quello con delega all’ambiente.
Il politico di Latina (Formia) è sponsorizzato dal senatore di Fondi, Claudio Fazzone che ricopre il ruolo di presidente della Commissione Ambiente al Senato e quindi avrebbe il totale controllo nell’ambito delicato del settore rifiuti e termovalorizzatori del territorio.
Il problema che Giuseppe Simeone detto Pino in fatto di affidabilità (visto il suo modus operandi con Zingaretti) non offre garanzie al nuovo percorso che Forza Italia con Lotito vorrebbe dare sui territori che, nonostante tutto, hanno retto l’onda di Fratelli d’Italia.
Lotito avrebbe dato il via libera alla Lega sul nome di Pino Cangemi alla presidenza del consiglio.
Se Fazzone vuole mettere uno dei suoi dovrà scegliere un altro nome che potrebbe essere quello del gaetano Mitrano.
Torniamo alla Lega. Claudio Durigon non ha gradito la “spedizione” orchestrata da Pasquale Ciacciarelli (accompagnato dai sindaci del territorio) giunto in via delle Botteghe Oscure (sede della Lega) a rivendicare un ruolo in giunta minacciando nuove diaspore in caso di risposte negative. Il problema in realtà si pone per il partito romano che ha perso due punti di riferimento affidabili e da sempre vicini a Durigon come Daniele Giannini e Tony Bruognolo. Quest’ultimo ha messo in piedi un gruppo decisamente eterogeneo con l’ingresso anche di Fabio Armeni poche settimane prima del voto.
In Fratelli d’Italia le cose sono molto più lineari in quanto di nomi da spendere ce ne sono ben 22. Il problema sono e rimangono le quote rosa. Quattro donne devono ricoprire per statuto il ruolo di assessore. Roberta Angelilli di certo vice presidente e assessore con delega allo sviluppo ed economia del mare.
Laura Corrotti che ha ottenuto uno splendido risultato sarà premiata, al suo secondo mandato, con una delega alle politiche sociali che fino a tre settimane fa erano in carico alla viterbese Alessandra Troncarelli (quest’ultima dopo lo straordinario e purtroppo inutile risultato personale è pronta per il salto europeo).
Eleonora Berni andrà, con tutta probabilità, a coprire la casella di Rieti con delega al turismo. Lei è al primo mandato ed è assessore al comune di Magliano Sabina, a cavallo tra le province di Rieti, Roma e Viterbo. In realtà è viterbese di origine in quanto nata e cresciuta nella patria della ceramica d’autore, Civita Castellana.
Su Viterbo i primi mal di pancia per i “romani” che si sono visti proporre il nome di Laura Allegrini. Una carriere politica lunga, lunghissima con un recente passaggio da candidata sindaco di Viterbo. Avrebbero suggerito al territorio di individuare un nome con la stessa affidabilità e serietà dell’Allegrini ma anagraficamente più al passo con i tempi.
I meloniani su Roma e provincia non hanno certo dubbi. Mister preferenze Giancarlo Righini seguito a ruota da Fabrizio Ghera e Massimiliano Maselli sono in attesa di conoscere le deleghe anche se per il primo si parla di bilancio, per il secondo urbanistica e per il terzo lavori pubblici. Tutto questo, ovviamente, in attesa della modifica allo statuto e l’allargamento inevitabile degli assessorati da dieci a dodici.
Allargamento necessario perché ci sono ambiti dove chi andrà a fare l’assessore avrà una delega sola perché pesante ed impegnativa. Parliamo di Sanità e dell’economia del mare. Al momento la prima andrà ad interim al presidente Rocca mentre sulla seconda delega al momento in pectore alla Angelilli (visto che Giorgia Meloni pretende più attenzione ai porti) non si esclude una sorpresa su Civitavecchia (tra il gruppo augelliano). Andrà così? Forse sì. Di certo i nomi al momento sono questi.
P.G.