Nonostante la schiacciante vittoria alle regionali del Lazio contro il debole assessore alla sanità, Alessio D’Amato, da alcuni giorni Francesco Rocca è alle prese con vari “grattacapi”
LATINA – Prima le rivendicazioni di Lega (soprattutto) e Forza Italia per ottenere un seggio in più. Rivendicazioni che, come anticipato nelle ricostruzioni e analisi della normativa vigente fatte dal nostro blog, sono state restituite al mittente. Poi le continue richieste di posti pesanti per accontentare i (pochi) eletti e i (tanti) rimasti con il cerino in mano nel Carroccio e in FI.
Tra questi Pino Simeone che, come noto, ha deciso di non candidarsi (avrebbe preso meno voti dei manifesti che avrebbe fatto affiggere). Forza Italia in provincia di Latina ha eletto Cosmo Mitrano.
Per Simeone era già pronto il “premio di consolazione”. Dopo aver tenuto per tre anni la Presidenza della Commissione sanità che, ricordiamo, essere una Commissione permanente e quindi spettante alla maggioranza (di centrosinistra), sempre grazie ad una legge approvata dalla giunta Zingaretti era pronto per approdare (come Buschini) all’Egato appena costituito. 8 mila euro al mese e la gestione di un settore strategico per il governo della regione: i rifiuti.
Le polemiche che sono seguite ai Decreti del Presidente facente funzione e alla nomina di un altro non candidato ed ex consigliere regionale, Mauro Buschini all’Egato di Frosinone, hanno fatto saltare tutto e rinviare la costituzione dei “carrozzoni” a data da destinarsi.
Simeone, però, non lascia, anzi raddoppia. Circola con insistenza la voce che sia proprio lui ad avere le maggiori probabilità di andare a fare l’assessore regionale per la provincia di Latina. Il suo principale (anzi, unico) sponsor, Claudio Fazzone, coordinatore regionale degli azzurri, sta facendo di tutto per imporre il suo nome, rivendicando il buon risultato nelle urne provinciali da parte di Forza Italia. Destinazione? Assessorato ai rifiuti. Del resto proprio Fazzone si trova alla guida della Commissione Ambiente al Senato.
Queste rivendicazioni, però, stanno causando tanti mal di pancia a tutto il resto della coalizione di centrodestra. Nei primi tre anni della giunta Zingaretti, Simeone ha guidato la Commissione sanità proprio mentre in giunta questa materia era mal gestita e rappresentata da Alessio D’Amato.
I disastri che i cittadini laziali hanno vissuto nella legislatura appena trascorsa sono sotto gli occhi di tutti. Posti letto mancanti, prenotazioni per prestazioni sanitarie praticamente impossibili, pronto soccorso al collasso. Tutto questo giustamente sottolineato da Francesco Rocca che ha deciso e promesso che sulla sanità si cambierà totalmente registro.
Lo stesso Rocca, però, deve tenere bene a mente che i disastri della sanità regionale non hanno un solo colpevole. Se le cause vanno cercate principalmente su chi ha governato a via Cristoforo Colombo, dovrebbe valutare bene l’operato della Commissione e cercare di capire quando e quanto la stessa ha cercato di correggere gli errori commessi dalla giunta.
Chi ha frequentato la Pisana sa che il bravo Simeone ha raramente messo i bastoni tra le ruote alle gestione sanitaria regionale. Svolgendo alla perfezione il suo ruolo di presidente di una Commissione permanente (che, come detto, è assegnata, di solito, ad un esponente della maggioranza). Lui da buon oppositore ha facilitato il lavoro di D’Amato (chissà perché…).
Tra i tanti “grattacapi” c’è anche questo. Non solo gestire chi, nella scorsa legislatura, ha retto la maggioranza traballante di Zingaretti con il famoso “Patto d’Aula”. Tra accordi certificati (vedi vicepresidenza del Consiglio), viaggi in Scozia durante la votazione della mozione di sfiducia, e voto contrario alla stessa mozione.
Quello che è successo nella scorsa legislatura non può essere dimenticato!