Un Progetto di 60.000 euro. Al centro dell’azione della scuola sarà la riqualificazione della Villa Bruschi Falgari
TARQUINIA – Riceviamo e pubblichiamo: Bonificare il mondo attraverso la piantumazione di nuovi alberi e combattere l’inquinamento. Un progetto ambizioso quello della Regione Lazio dal titolo “OSSIGENO” e che l’IISS Vincenzo Cardarelli di Tarquinia è riuscito, tra molti concorrenti, ad aggiudicarsi.
Gli obiettivi sono molteplici, così pure i benefici: sensibilizzare ed educare la cittadinanza al rispetto del verde e al rimboschimento urbano porterà a ridurre la presenza di anidride carbonica nell’aria, a prevenire il dissesto idrogeologico e a salvaguardare la biodiversità dell’ambiente che ci circonda. E’ il cosiddetto lifelong learning, quel processo di apprendimento continuo che ci accompagna per l’intero arco della nostra vita e si esprime in azioni concrete di salvaguardia dell’habitat naturale sensibilizzando, al contempo, tutti i cittadini sulla meraviglia dei fenomeni naturali, i pericoli che li minacciano e le soluzioni che si possono sviluppare a livello locale per migliorare l’impatto dell’uomo sull’ambiente.
Per il Cardarelli significherà intervenire nell’area del complesso architettonico di Villa Bruschi Falgari, che la scuola ha ricevuto in gestione dalla diocesi Civitavecchia-Tarquinia grazie al vescovo Gianrico Ruzza. All’Istituto saranno destinate decine e decine di piante (per un progetto di circa 60.000 euro) che saranno collocate nei siti individuati dagli allievi coadiuvati dai professori Marcello Burla, Francesco Marchese, Gianfranco Lavolta e all’addetto dell’azienda agraria Filippo Del Papa.
La scuola si propone di ricostituire il percorso naturalistico lungo tutto il territorio compreso all’interno della Villa, e che nel suo tragitto intercetta una grotta con sorgente naturale, nonché ripristinare l’orto botanico originariamente presente.
“Sarà una vera e proprio rinascita per la Villa”- commenta la Dirigente, Laura Piroli, -questa occasione costituirà un rilancio per il complesso architettonico, formato da un casino di caccia, una cappella gentilizia e una piccola dimora rustica. Sono grata a tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante obiettivo, e in particolare alla professoressa Claudia Piastra e ai professori Marcello Burla che hanno scritto il progetto, Gianfranco Lavolta e Francesco Marchese e all’addetto dell’azienda agraria Filippo Del Papa che instancabilmente hanno seguito i lavori. Ringrazio inoltre il Vescovo Gianrico Ruzza per aver concesso all’istituzione che dirigo di poter tutelare un bene prezioso del nostro patrimonio e Roberto Fanucci e al Consorzio di Bonifica per averci supportato in questa ed altre iniziative. Un sentito ringraziamento ad Enrico e Luigi Mosconi che ci hanno offerto il loro aiuto e la loro esperienza gratuitamente, mi auguro che molte altre persone possano seguire il loro esempio e considerare Villa Bruschi un dono meraviglioso che noi cittadini di Tarquinia dobbiamo custodire. Ci aspettiamo di veder prosperare la natura in tutti i suoi colori brillanti e nei suoi deliziosi profumi, dal viale di lecci alle siepi di alloro, lavanda, pyracanta, fino alle magnolie”.