Sul “veto” della Ronzulli dichiara: «Mi chiedo se Forza Italia risponda al suo fondatore o alla commissaria vigilante»
ROMA– Vittorio Sgarbi interviene sul dibattito politico che precede la nomina della giunta alla Regione Lombardia. «Ho già dichiarato di non essere disponibile a fare l’assessore alla Cultura della regione Lombardia, ma non posso che manifestare la mia soddisfazione per la proposta lusinghiera di assumere l’incarico che mi ha manifestato, con entusiasmo, Silvio Berlusconi, sostenuta in sede di concertazione dall’onorevole Santanchè (Fratelli d’Italia) e dall’onorevole Colucci («Noi Moderati – Rinascimento Sgarbi») con la condivisione del presidente Fontana.
«La convergenza sul mio nome – spiega Sgarbi – avrebbe dato, pure contro la mia volontà, anche a Forza Italia un ruolo decisivo nella scelta. Mi appare perciò inverosimile che a porre un veto assai sgradevole sul mio nome sia stata una persona sulla quale io ho mostrato sempre indulgenza, aldilà delle mie convinzioni, come l’onorevole Ronzulli, e non si capisce in difesa di quale candidabile non spettando l’assessorato alla Cultura a Forza Italia, anche in seguito alla sua posizione.
«Io – sottolinea Sgarbi – sono sempre stato vicino politicamente e ho difeso come nessuno Silvio Berlusconi da accuse disonorevoli più per lo Stato che per lui. Non ho chiesto e non chiedo alcun riconoscimento, ma mi chiedo se Forza Italia risponda al suo fondatore o alla commissaria vigilante Ronzulli.
«Pensare all’entusiasmo di Berlusconi per la mia presenza in Lombardia e alla ricusazione della Ronzulli – conclude Sgarbi – mi sembra assai inquietante. Spero che Berlusconi, e non solo su questa materia, riprenda il pieno controllo del suo partito»