LADISPOLI (RM) – Un’udienza generale a suo modo storica quella di mercoledì scorso in Vaticano. Papa Francesco, infatti, ha incontrato le università pontificie romane e dalla folla all’improvviso è spuntato un carciofo di Ladispoli.
«Quando ci hanno confermato la data dell’udienza – racconta Francesca Lazzeri, giornalista ed ex assessore al commercio – con i colleghi dell’università pontificia, abbiamo cominciato a ragionare su cosa avremmo potuto portare con noi in occasione dell’udienza, nella speranza che, passando tra la folla dell’aula Paolo VI, potesse attirare lo sguardo di Papa Francesco e ricevere la benedizione.
Chi ha pensato a una icona, chi a un rosario, chi a una Madonnina, io non ho avuto dubbi: ho pensato subito che avrei voluto donare a Papa Francesco una pigna fatta con i nostri carciofi, i carciofi di Ladispoli.
Sarebbe stato bello poterne portare un bel mazzo ma ovviamente sarebbe stato poco agevole. Così ho portato un solo carciofo, il più bello tra quelli che avevo acquistato di prima mattina al mercato giornaliero di Ladispoli e l’ho personalizzato con due nastri di raso, uno rosso e uno blu. Poi l’arrivo a Roma, i controlli di rito per la sicurezza in piazza San Pietro, e poi finalmente l’ingresso nella meravigliosa sala Nervi.
Eravamo circa 3mila persone. – ha proseguito ancora Lazzeri – Alle 11 l’arrivo di Papa Francesco. Grande emozione! Lui entra lentamente nella sala e prende posto, poi il suo discorso sul ruolo delle università, esortando a essere “non la scuola dell’uniformità, ma l’accordo tra voci”. Finita l’udienza, il Santo Padre è stato fatto accomodare su una sedia a rotelle e portato tra la folla che lo attende e finalmente passa davanti alla sesta fila dove io, sporgo il carciofo ed ecco, arriva la benedizione».