La Legge Salvamare è entrata in vigore il 10 giugno 2022: un grande successo, fortemente voluto da Marevivo, perché finalmente si consente ai pescatori di portare a terra la plastica recuperata con le reti invece di scaricarla in mare e di poter installare sistemi di raccolta di rifiuti in linea con i principi dell’economia circolare e come richiesto dall’Unione europea.
Ebbene tutto ciò è ancora un sogno. Dopo 9 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la Legge Salvamare è ancora inattuabile. Non bastano più le buone intenzioni e le parole. Servono i fatti. I fatti sono l’emanazione dei decreti attuativi necessari per avviare questo processo virtuoso ponendo un freno ai rischi per l’ambiente che ci circonda e per la vita quotidiana dei cittadini.
I fatti sono che continua ad aumentare la quantità di plastica che ogni giorno finisce in mare con danni permanenti all’ambiente e all’uomo: ricerche scientifiche dimostrano che la plastica, sotto forma di microplastiche, è entrata nella catena alimentare ed è presente nell’aria che respiriamo e nei cibi che assumiamo. L’attuazione della Legge Salvamare è fondamentale per il settore mare e pesca ed è anche assolutamente necessaria per contribuire al risanamento dell’ecosistema marino oltre ad essere indispensabile per la salute pubblica.
“Sappiamo – aggiunge Rosalba Giugni, Presidente Marevivo – che l’attuazione della legge non risolverà tutti i problemi dell’inquinamento da plastica, ma rappresenta un primo importante passo avanti sulla strada della transizione ecologica. La plastica ormai è nel sangue umano e negli occhi dei pesci che diventano ciechi. Ma a non vedere siamo soprattutto noi”.