VITERBO – La “Riforma Cartabia” (Marta Cartabia nella foto) fa discutere soprattutto tra i giovani avvocati che la dovranno applicare tra mille difficoltà.
Per queste ragioni l’Aiga (associazione italiana giovani avvocati) ha organizzato un interessante convegno dove ha affrontato tutte le criticità principali della nuova riforma.
I saluti iniziali sono stati portati dal vice presidente nazionale Carlo Foglieni e dal presidente di Viterbo Mara Mencherini.
I lavori sono stati moderati Francesca Romana Graziani che è anche vice presidente dell’Aiga di Viterbo.
Importanti gli interventi dei vari relatori chiamati ad intervenire a cominciare da Federico Porciani che ha illustrato la “procedibilità reati e processo di primo grado”.
A seguire Silvia Ercoli che ha relazionato il nuovo “Appello” ed Elena Fabi sulle “Misure Cautelari”.
Con riferimento alla procedura penale, si è parlato sull’intero percorso processuale: dalle indagini preliminari, al dibattimento, ai riti alternativi, al processo, ai giudizi di impugnazione, fino all’esecuzione penale. Una delle principali novità è rappresentata dall’implementazione del processo penale telematico. È previsto un più largo uso della digitalizzazione e delle tecnologiche informatiche per tutta la durata del procedimento. Ad esempio, notificazioni per via telematica e trasmissione dei fascicoli tra gli uffici giudiziari in forma digitale per ridurre i c.d. tempi di attraversamento tra le fasi processuali, che a volte possono richiedere mesi o anni. Vengono rivisti i termini di durata massima delle indagini preliminari, con l’introduzione di un meccanismo degli atti, nella salvaguardia del segreto investigativo, per evitare lo stallo del fascicolo, nell’interesse di vittime e indagati. Viene valorizzato il ruolo deflattivo dei riti alternativi (quali, giudizio abbreviato, applicazione della pena su richiesta delle parti c.d. patteggiamento, decreto penale di condanna, giudizio immediato), con la possibilità di estendere il patteggiamento alla confisca facoltativa e alle pene accessorie.
Vengono predisposti maggiori filtri per la celebrazione dei processi. Ad esempio nell’udienza preliminare, prevista per i più gravi delitti, il giudice dovrà pronunciare sentenza di non luogo a procedere, quando gli elementi acquisiti non consentono una ragionevole previsione di condanna. Viene predisposta un’udienza predibattimentale per i delitti meno gravi, con citazione diretta a giudizio, sempre con la finalità di filtrare i procedimenti. Il ricorso in appello diventa inammissibile nel caso di mancanza di specificità dei motivi. Diventano inappellabili le sentenze di condanna al lavoro di pubblica utilità, che può essere applicato in sostituzione di pene detentive inflitte fino a tre anni.