L’uomo aveva già tentato di togliersi la vita nel febbraio scorso fu salvato ma i soccorritori trovarono il cadavere della madre morta da giorni
TARQUINIA – Alla fine Stefano Mecarini è riuscito nel suo intento e cioè è riuscito a togliersi la vita. A far ritrovare il cadavere i coinquilini del civico 22 di via Turati, a due passi dal centro commerciale Top 16, i suoi dirimpettai di casa. Un odore nauseabondo usciva dalla porta dell’appartamento posta al piano rialzato.
Una casa trovata in disordine. Sporca. Piena di rifiuti accumulati in anni di mancata cura.
Nelle stesse condizioni in cui, il 17 febbraio scorso, gli agenti della Polizia del Commissariato di Tarquinia trovarono la villetta al Lido dove viveva con la madre nel quartiere delle case bianche.
Quel giorno la polizia trovò Stefano Mecarini, 63 anni di Tarquinia, nell’intento di togliersi la vita: una corda, un biglietto e diversi saluti lanciati nelle ultime ore ad amici e conoscenti che hanno danno origine poi ai sospetti e quindi all’allarme. Fu bloccato e affidato alle cure dei sanitari che lo trasferirono all’ospedale di Tarquinia.
Sempre in quella circostanza i poliziotti trovarono l’anziana madre morta in casa con il corpo in avanzato stato di decomposizione. Forse deceduta per cause naturali o per stenti.
Dopo gli accertamenti della polizia scientifica l’esame autoptico del quale ancora non si conoscono i risultati.
Quest’oggi i coinquilini del palazzo hanno chiamato la polizia. Una puzza troppo forte lasciava presagire qualcosa in putrefazione dentro quell’appartamento. Quando gli agenti hanno forzato la porta lo hanno trovato riverso a terra in una grande pozza di sangue e in avanzato stato di decomposizione.
Prima dei rilievi hanno dovuto far prendere aria agli ambienti saturi e maleodoranti.
L’uomo si era reciso entrambi i polsi. La polizia poi è andata anche nella villetta che era stata posta sotto sequestro quando ritrovarono la madre morta. Anche lì l’uomo ha lasciato tracce del suo istinto suicidario. Aveva calato una corda dal balcone e messo vicina una scala per impiccarsi ma poi aveva cambiato idea luogo dove farla finita.
Stefano Mecarini, come si ricorderà, era assurto agli onori delle cronache locali e nazionali per il famoso delitto del maggio 1976, quando a soli 16 anni uccise Anna Francia, moglie del diplomatico Sandro Romano, nella sua abitazione nel centro storico di Tarquinia. Venne poi arrestato a Napoli, bloccato durante la sua fuga.
Fu un omicidio terribile. Uccise la donna con un remo di un canotto. La strangolò e una volta morta tentò anche di usarle violenza senza riuscirci. A quel punto si accanì sul cadavere di quella poveretta colpendola decine di volte con delle forbici da sarta.