Bruciare rifiuti in Italia NO portarli in Olanda a costi esagerati SÌ. Sono loro i fessi che smaltiscono in sicurezza o siamo noi che paghiamo 260 euro a tonnellata il loro disturbo?
CIVITAVECCHIA – Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, in attesa di realizzare con ACEA il termovalorizzatore (che non faranno mai) ha avuto un’idea geniale su come smaltire i rifiuti a fronte dell’ennesima emergenza.
Stoccarli a due passi dal mare nelle aree messe a disposizione dalla SEPORT, caricarli sui treni e mandarli in Olanda. Sul fatto che ACEA potesse realizzare il termovalorizzatore in tempi brevi ci hanno creduto in pochi. Basti pensare che il colosso dell’energia ha da poco messo in funzione la “quarta linea” del termovalorizzatore di San Vittore, nella provincia di Frosinone, ubicato nella cittadina laziale, in località Valle Porchio.
La nuova linea permette di non interrompere il flusso di rifiuti in occasione delle manutenzioni e delle attività di revamping delle altre linee, garantendo il funzionamento costante e contemporaneo di almeno tre linee di coincenerimento. Questo vorrà dire, in futuro, che il termovalorizzatore di San Vittore può trattare più rifiuti.
L’impianto è autorizzato a trattare 397 mila e 200 tonnellate annue complessive di css (combustibile solido secondario) e fanghi e, allo stato attuale, “termovalorizza una quantità annua di rifiuti pari a circa 345.000 tonnellate”. Ad oggi, la linea 1, in esercizio dal 2017, è autorizzata a trattare 125 mila 200 tonnellate all’anno, la linea 2 e la linea 3, attive dal 2011, ne trattano 136 mila.
Secondo le previsioni del piano regionale di gestione dei rifiuti, “al fine di soddisfare il fabbisogno regionale”, il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio dovrà garantire al 2025/6 una quantità di fanghi trattati in ingresso “pari a 50.000 tonnellate/anno ed una quantità di css in ingresso pari a 400.000 tonnellate/anno, per una quantità complessiva di rifiuti pari a 450.000 tonnellate/anno”.
La nuova linea è dimensionata per 186 mila tonnellate annue e lavora “secondo una logica di “mutuo soccorso” tra le 4 linee di cui sarà costituito il polo impiantistico”. E’ alimentata con rifiuti speciali non pericolosi, “quali rifiuti residuali da operazioni di raccolta differenziata pretrattati provenienti da impianti di trattamento rifiuti meccanico/biologico (TMB), rifiuti speciali non pericolosi, quali css, bio-essiccato, rifiuti speciali residuali dal processo di produzione del css, rifiuti di origine industriale, artigianale, commerciale non inviati a recupero di materia”.
Se tutto va bene ci vorranno almeno tre anni prima che entri in funzione. Costerà una cifra che oscilla tra i 120 e 150 milioni di euro. Dunque fino al 2026, se tutto va bene, non ci sono alternative
Dunque le bugie di Gualtieri hanno avuto, per l’ennesima volta, le gambe corte. Cortissime.
A Roma il termovalorizzatore fino a quando la politica non deciderà di imporre a Caltagirone e Acea una condotta in linea con gli interessi generali dei cittadini, difficilmente vedrà la luce del sole. Dunque i rifiuti della Capitale saranno inviati in treno ad Amsterdam per essere smaltiti nel termovalorizzatore olandese. Un giochino che costerà al Comune di Roma e di conseguenza ai romani 180mila euro a settimana per un totale di oltre 9 milioni di euro l’anno. L’accordo fra il sindaco Gualtieri, Ama e Amsterdam per l’invio ogni settimana fino a 900 tonnellate di rifiuti nell’impianto della capitale olandese però coinvolge anche il secondo porto crocieristico del Mediterraneo, Civitavecchia. Tra una nave di MSC o Costa, Norvegian Cruise o Virgin, Royal Caribben o Carnival, pacchi di monnezza compattata da spedire via treno. Dall’alto delle Terme di Traiano sarà un nuovo ed edificante “belvedere”.
Il pattume, in una prima fase, verrebbe stoccato, come detto, in aree messe a disposizione dalla SEPORT di Civitavecchia, caricato sui vagoni merci e inviato in Olanda alla volta di Amsterdam.
Nel frattempo si continua a far credere ai cittadini che sia meglio bruciare carbone che rifiuti nella imponente centrale Enel di Torre Valdaliga Nord e nessuno osa dire il contrario. Già. Basterebbe vedere i dati della mortalità per tumori a Civitavecchia e quelli di Amsterdam. Però da noi funziona così. Foreste di pali eolici in mezzo al mare. Tari (tasse sui rifiuti) più alta d’Europa. Due secchiate di vernice lavabile lanciata dai talebani del verde su qualche opera d’arte e passa la paura.