La Corte dei Conti ha imposto dei paletti che non hanno lasciato scelta al presidente Musolino che dalle parole è passato ai fatti
CIVITAVECCHIA – Lunedì sarà una giornata campale per i dipendenti ed ex dipendenti dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale.
Dopo le polemiche e le minacce di sciopero dei sindacati il presidente dell’Authority, Pino Musolino, ha convocato tutti i dipendenti nella sala delle conferenze per discutere la riorganizzazione della pianta organica. Qualcuno ha masticato (dipende dalla mascella ovviamente) amaro nei giorni scorsi per la pubblicazione del rendimento dei dipendenti e dei dirigenti.
Quest’oggi sull’albo pretorio è apparso il decreto n. 98 del 29 marzo 2023 con oggetto: “Determinazione organizzativa per la ricognizione e l’affidamento al personale dirigente degli incarichi di responsabilità delle strutture dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale“.
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All’esito delle valutazioni comparative relative all’assegnazione degli incarichi di direttore di area e di quelle relative all’assegnazione degli incarichi di responsabile di ufficio Calogero Burgio, Massimo Scolamacchia, Lucio Pavone e l’unico non laureato Malcom Morini sono stati licenziati.
Il presidente Musolino ha quindi concluso un iter procedurale che si protraeva da quasi otto anni e con la Corte dei Conti che aveva imposto dei tempi ormai non più procrastinabili.
Adesso c’è attesa per la riunione di lunedì visto che tra molti lavoratori e sindacati non c’è affatto sintonia. Inoltre è sempre più evidente che una parte dei sindacati sono mossi da fini politici ben distanti dal reale interesse per la sorte dei lavoratori. Non solo questo. Anche i goffi tentativi di screditare il lavoro di Musolino come quello messo in atto dal deputato Andrea Volpi ha sortito come effetto il vano tentativo di quest’ultimo (almeno per il momento) di incontrarsi con il presidente e chiarirsi dopo che a livello politico è stato “scaricato” dai peones locali che lo avevano spinto a presentare l’interrogazione al ministro Matteo Salvini per lasciarlo poi da solo con il cerino in mano (chiedere a Quarzo per conferme).
Anche su questo capitolo c’è un retroscena piuttosto bizzarro. Sembrerebbe che qualcuno da Civitavecchia abbia scritto un messaggio sulla chat persone di Salvini cercando di gettare fango sul numero uno di Molo Vespucci e difendere uno dei dirigenti licenziati. Il ministro non solo non l’ha presa bene e gradito tale ingerenza ma dopo essersi confrontato con il vice ministro Edoardo Rixi e il responsabile regionale del partito Claudio Durigon avrebbe confermato la piena fiducia al mandato di Musolino.
Simili tentativo è stato promosso da alcuni politici locali di Gaeta che lamentano la mancanza di personale gaetano. Il problema è che la domanda sul perché c’è questa situazione non dovrebbero chiederla a Musolino ma alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ha più di un fascicolo aperto su vicende ancora da chiarire.
Insomma… Al momento Pino Musolino gode della fiducia del Governo e della regione Lazio.