A settembre 2022 la Guardia di Finanza di Viterbo individuava tre estese porzioni di terreno con annesso capannone, dove veniva coltivata, essiccata e lavorata canapa qualificata come light dai titolari dell’attività. «I primi accertamenti però – spiega ancora Auriemma – portavano a ritenere trattarsi di sostanza stupefacente non light, veniva superato il limite del principio attivo previsto dalla legge per considerare tale attività lecita.
Le analisi confermavano i risultati investigativi ed in particolare che la sostanza sequestrata conteneva un quantitativo di Thc superiore, anche di trenta volte, al limite consentito e, pertanto, sotto l’apparente produzione e vendita di “canapa light”, si celava una vera e propria produzione e trasformazione della canapa condotta in maniera illecita. Vera sostanza stupefacente che, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato milioni di dosi di marijuana ed rilevanti introiti. Il gip di Viterbo oltre a condannare i due gestori ha disposto la confisca e distruzione di tutte le piante in sequestro e delle sostanze stupefacenti rinvenute. Durante le indagini uno dei due gestori era stato raggiunto anche da un avviso orale del questore in quanto ritenuto soggetto pericoloso.
Il negozio è chiuso da sei mesi e via social il canapaio Flavio Fedele annuncia trionfante che finalmente l’8 aprile 2023 riaprirà i battenti: “Chi usa cannabis light non è un fallito” dichiara, e per fortuna che è stato lui a specificarlo.