Intervista a tutto tondo con l’assessore Marco Fedele su un tema delicato quanto quello legato alle energie rinnovabili invasive ma con opportunità lavorative (forse)
di Cristina Volpe Rinonapoli
MONTALTO DI CASTRO – Di professione avvocato e consulente presso molte aziende, Marco Fedele, con delega all’urbanistica e alle partecipate, una delle anime propulsive della giunta Socciarelli, risponde ad alcune domande sul tema del fotovoltaico.
“Il nostro territorio ha una estensione di circa 19mila ettari, e su circa 2200 sono state autorizzate costruzioni di impianti fotovoltaici“.
È pragmatico e realista Marco Fedele, e senza cedere a facili demagogie- svela le verità della politica, di quella di un Comune che effettivamente -dal Palazzo che decide, il Parlamento, La Regione- si trova in qualche modo anche costretta, a dover attuare iter e leggi specificando però che: “l’amministrazione Comunale non deve e non può subire questo fenomeno di transizione, non può avere un ruolo solo passivo”.
Lo incontriamo in un sabato prima della Domenica di Pasqua, al “Bar del Corso”, dove chi va e chi viene si prepara agli imminenti festeggiamenti, un Paese dove tutti si conoscono e tutti si salutano, qui alla politica gli dai del tu, e Marco Fedele, salutando tutte le persone che gli augurano la buona Pasqua risponde alle nostre domande, sentendo in qualche modo, come amministratore anche una grande responsabilità, rispetto ad un cambiamento, quello della transizione energetica che se non gestito rischia di mutare per sempre un territorio
Qual è la situazione attuale del fotovoltaico a Montalto di Castro?
“Il processo di transizione energetica, e per ciò che principalmente interessa il nostro Comune l’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici, ha raggiunto una dimensione molto grande, che non si riscontra in altri Comuni.
Se vuole conoscere qualche dato, posso dirle che attualmente risultano essere stati autorizzati oltre 10mila Megawatt. Il nostro territorio ha una estensione di circa 19mila ettari, e su circa 2200 sono state autorizzate costruzioni di impianti fotovoltaici”.
Ma le amministrazioni comunali come possono affrontare questo fenomeno?
“Per risponderle correttamente va prima chiarito che l’attuale normativa non attribuisce ai Comuni alcun potere di impedire o favorire il rilascio delle Autorizzazioni Uniche. Poi, dopo l’approvazione del Decreto Energia da parte del Governo Draghi, l’iter di autorizzazione è stato ulteriormente semplificato con lo scopo di incentivare l’installazione di centrali di produzione di energia verde e rafforzare l’autonomia energetica dell’Italia”.
Il Comune di Montalto di Castro come sta affrontando questa situazione?
“Io credo che il tema del fotovoltaico nel territorio del nostro Comune debba essere affrontato nella sua oggettività, senza sposare a priori le ragioni del SÌ o le ragioni del NO.
Di certo è oggi una realtà che sta cambiando il nostro territorio sotto vari punti di vista, da quello paesaggistico a quello lavorativo, e che sta generando una vocazione industriale che prima non era presente. E proprio per queste ragioni l’amministrazione Comunale non deve e non può subire questo fenomeno di transizione, non può avere un ruolo solo passivo.
Da un lato, come Amministrazione Comunale, stiamo continuando a partecipare attivamente a tutte le procedure autorizzative, cercando di tutelare la pianificazione territoriale, il paesaggio e la destinazione agricola dei territori, seppur nella consapevolezza che, come le ho detto, l’autorizzazione alla costruzione dell’impianto fotovoltaico non può essere impedita.
Dall’altro lato dobbiamo riuscire a governare questo fenomeno, rendendoci interpreti del cambiamento.
Sul punto è nostra intenzione, come già annunciato dal Sindaco Socciarelli, convocare un consiglio comunale aperto per informare l’intera assise comunale e la cittadinanza sul reale stato delle cose, e generare un confronto costruttivo anche con le opposizioni, nell’esclusivo interesse del nostro territorio che viene prima di ogni altra logica”.
Come pensate di poter esercitare questo ruolo attivo nel processo di transizione energetica?
“Guardi, il Comune di Montalto di Castro ha in principio assunto un ruolo di assoluta contrarietà agli impianti fotovoltaici, generando molte opposizioni e contenziosi che non hanno comunque impedito né limitato la realizzazione degli impianti fotovoltaici.
Successivamente si è pensato di creare un sistema di convenzioni che potesse dare al territorio una risposta in termini di opere e impianti comunali per soddisfare le esigenze energetiche locali, ma non si è riusciti a concretizzare praticamente nulla.
Oggi, insieme a tutta la maggioranza del Sindaco Socciarelli, stiamo cercando di recuperare il tempo perduto e già nei prossimi mesi saranno avviate le attività per rendere autosufficienti sotto il profilo energetico gli edifici comunali, quali ad esempio le scuole, i centri anziani, ludoteche e impianti sportivi senza alcun costo a carico della cittadinanza in quanto i lavori sdaranno eseguiti dalle società del fotovoltaico a titolo di compensazione territoriale. Inoltre, come abbiamo scritto anche nel nostro programma elettorale, creeremo le Comunità Energetiche e sempre grazie alle misure compensative creeremo all’interno della zona industriale Due Pini un Polo Energetico Comunale che non andrà a sottrarre terreno a vocazione agricola per creare un principio di autosufficienza energetica della nostra comunità.
Infine, vogliamo creare i presupposti affinché i nostri concittadini possano avere una formazione che gli permetta di approfittare delle opportunità lavorative che tutti questi impianti stanno già offrendo e offriranno per molti anni”.
Ritiene che la costruzione di questi impianti stia danneggiando il comparto agricolo?
“Questo è un argomento molto serio che meriterebbe un approfondimento. Posso solo dirle che da un lato sono molti gli agricoltori che vogliono cedere i propri terreni ai vari sviluppatori, in quanto il prezzo della vendita è molto maggiore rispetto ai guadagni che oggi l’agricoltura offre loro.
D’altro lato le associazioni di categoria ed ambientaliste, e coloro che vogliono proseguire l’attività agricola, hanno lanciato un grido di allarme perché questo cambiamento del tessuto agricolo sta avvenendo in maniera molto veloce, non programmata e rischia di privare il paese di risorse e prodotti locali che rappresentano la storia del nostro paese.
Una tipologia di impianti che è stata pensata per coniugare attività agricola con quella di produzione energetica è quella dell’agri-voltaico, ossia di impianti che sono costruiti con caratteristiche tali da consentire il proseguimento dell’attività agricola già praticata sul terreno, non sottraendo quindi le aree interessate alla coltivazione ed al pascolo di bestiame“.