Amico della veggente di Trevignano Gisella Cardia a cui ha fatto donazioni per migliaia di euro. “Mi ha ingannato la presenza del vescovo”
VITERBO – “Le apparizioni sono di carattere satanico” lo ha dichiarato Luigi Avella, ex “discepolo” della presunta veggente Gisella Cardia, vicino a lei per due anni. Lui è studioso di teologia e Marianologia. “Ho un diploma all’università mariana mi denunciassero per ciò che affermo, io voglio bene a Gisella e sto cercando di salvarla”.
Avella è conosciuto a Viterbo per avere girato il film sulla vita di Santa Rosa ed iniziato, sempre in città, le riprese della vita di Santa Chiara. Laureato in giurisprudenza alla Lumsa nonché in teologia presso la Pontificia Università Lateranense, è un ex funzionario del ministero dell’economia. Quattrocento i figuranti che nel 2017 hanno preso parte al film, presentato e proiettato in diversi appuntamenti parrocchiali e non. Proprio lui ha sostenuto le spese per l’acquisto della statua donata all’associazione Santa Rosa da Viterbo, e dopo alcuni problemi di salute, erano iniziate le riprese di un nuovo film (Santa Chiara) che sono state interrotte, è entrato in contatto con la veggente.
Luigi non ha eredi ed è molto devoto alla Madonna, crede nel progetto di Gisella Cardia, all’anagrafe siciliana Maria Giuseppa Scarpulla, di voler edificare un santuario sulle rive del lago come richiesto in una delle apparizioni mariane. Per questo versa diverse somme di denaro, 123 mila euro, oltre a trecento euro ogni mese per un anno, e diversi regali, tra elettrodomestici e automobili. “Glieli davo perché era in difficoltà economica”.
A lui in cambio, il compito di dirigere i lavori nell’area in cui sorgerà il tempio mariano. “Mi sono accorto che era una fandonia, non iniziava nessun lavoro che io dovessi dirigere, anche perché la zona era ad alto vincolo paesaggistico e naturale. Da quel momento ho cominciato a prendere le distanze”.
“Quando mi sono avvicinato a Gisella mi avevano detto che le apparizioni avvenivano in chiesa. Quindi ho pensato che se c’era il consenso del vescovo vuol dire che erano vere. Se non avessi visto il vescovo Rossi stare accanto lei e benedire la statua della madonnina non avrei dato tutto questo credito a Gisella“.
Le lacrime della Madonna
“La madonna ha lacrimato due volte davanti a me, una volta a casa di Gisella e un’altra a casa mia a Viterbo, avevo invitato Gisella, lei ha accarezzato la statua di Maria Ausiliatrice e questa ha pianto una lacrima che si è fermata sul volto. E’ vero, volevo lasciare a Gisella tutti i miei averi, ci credevo, l’ho vista in estasi e sognavo anche io il santuario che sarebbe sorto sulla collina. La invito a fare un bellissimo gesto, andare dal vescovo che rappresenta la chiesa e chiedere perdono“.