ROMA – L’equo compenso per tutti i professionisti – almeno verso i grandi committenti e la pubblica amministrazione – è legge. È arrivata ieri l’approvazione definitiva in terza lettura della proposta di Fratelli d’Italia e della Lega (prima firmataria la premier Giorgia Meloni) che riconosce a tutti gli autonomi il diritto a una remunerazione equa, adeguata «alla qualità e alla quantità del lavoro svolto».
I professionisti coinvolti
La legge si applica a tutti i professionisti, sia quelli iscritti a un Ordine, che quelli appartenenti alle professioni non regolamentate (tra questi, ad esempio, gli amministratori di condominio, i tributaristi e i revisori legali). I primi per determinare un compenso equo faranno riferimento ai parametri indicati nei decreti ministeriali per ogni singola categoria, i non ordinistici dovranno attendere la messa a punto di valori di riferimento per la prima volta, operazione che la legge affida all’ex ministero dello Sviluppo economico (ora delle Imprese e del made in Italy). Ma solo gli avvocati potranno contare da subito su parametri appena aggiornati (in vigore da ottobre scorso). Le altre categorie hanno valori molto vecchi (alcuni anche di dieci anni fa) che tra l’altro non tengono conto di nuove competenze. Subito dopo l’approvazione quindi dovrà partire un grande lavoro di riscrittura e aggiornamento dei parametri, affidato agli Ordini e ai ministeri vigilanti. La revisione poi sarà biennale.
Rotelli (FdI): “Giornata storica, noi al fianco dei liberi professionisti”
“Oggi è una giornata storica per i liberi professionisti. finalmente con l’approvazione della Legge sull’equo compenso, diamo più tutele e garanzie ai tanti autonomi che per anni sono stati ignorati dallo stato.
Fratelli d’Italia è al fianco di tutti i lavoratori, specialmente dei più giovani, che ora, grazie alla clausola di nullità, potranno essere retribuiti in modo giusto, equo e dignitoso.
Con l’approvazione definitiva alla camera della proposta di legge a prima firma Meloni, verranno tutelati i professionisti che forniscono quotidianamente prestazioni d’opera intellettuale in favore di aziende e pubbliche amministrazioni, ma si tratta di un primo passo verso una riforma che riguarderà la formazione, l’orientamento e l’accesso alla professione.
La promessa fatta nella scorsa Legislatura da Fratelli d’Italia è stata quindi mantenuta”.