Il regista e marito di Alba Rohrwacher a difesa del territorio dove la moglie vive ed ha un’azienda agricola
ROMA – Parco eolico “Phobos” tra Orvieto, Castel Giorgio (Tr) e Bolsena (Vt), dopo il parere favorevole rilasciato dalla regione Umbria crescono le preoccupazioni tra i residenti per l’istallazione di 7 aerogeneratori di grandi dimensioni, visibili a 360 gradi in una zona ad alto valore storico e dove insiste un Parco archeologico culturale.
Contro il progetto diverse personalità politiche e culturali si sono fatti sentire, tra loro lo psichiatra e scrittore Paolo Crepet che da molti anni vive a Civita di Bagnoregio e Vittorio Sgarbi sottosegretario alla Cultura, impegnato a contrastare in tutta Italia il proliferare delle pale eoliche e “tutelare la bellezza del paesaggio” per il quale migliaia di turisti raggiungono il nostro Paese. E’ lo stesso Sgarbi a ricordare che “la Puglia è per metà sparita e la Sicilia è sconvolta dalle pale eoliche”. Eolico che può essere essere sostituito dal fotovoltaico “sui tetti di tutte le case costruite negli ultimi 70 anni, che sono mi pare 15 milioni di edifici. Basta trovare un accordo, soprattutto col ministero dell’Agricoltura che dovrà immaginare che nell’Italia dei presidi agroalimentari noi dobbiamo coltivare dei campi di prodotti non mettere pannelli cinesi”. Per quanto riguarda le grandi citta’ “siamo pieni di periferie straordinarie e orribili. Per esempio su Corviale possiamo montare km di fotovoltaico. Va trovato un accordo”.
A combattere questa battaglia si è aggiunto anche il regista Saverio Costanzo, a sostegno della moglie, l’attrice Alba Rohrwacher residente proprio a Castel Giorgio, comune tra Viterbo e Terni, dove la famiglia ha un’azienda agricola. E’ lui a farsi portavoce di uno scempio da non dover permettere, attraverso un messaggio al sottosegretario alla Cultura e assessore alla Bellezza a Viterbo.
“Caro Vittorio, sono Saverio Costanzo (figlio di Maurizio). Mi permetto di disturbarti per un’urgenza legata al parco eolico che vogliono costruire sull’altopiano dell’alfina (Castel Giorgio in provincia di Terni). Conosco la battaglia che stai facendo contro le pale e con Alba Rohrwacher (mia moglie e residente sull’altopiano) siamo molto coinvolti perché conosciamo molto profondamente il territorio e stiamo da mesi combattendo perché la legge che dovrebbe tutelare le aree protette venga rispettata. Il decreto legge sostiene infatti che ogni singola pala debba essere situata ad un minimo di 3km di distanza da un sito protetto. Nel caso dell’altopiano dell’alfina parliamo di una necropoli, una strada romana (registrate, censite e attive) e 2 castelli protetti dalle belle arti. Sappiamo che il ministero della cultura ha espresso parere negativo rispetto alla costruzione di questo parco, ma sappiamo anche che il ministero dell’ambiente ha espresso parere positivo e dunque ora la decisione passa al consiglio dei ministri. C’è una palese violazione della legge e mi domando cosa possiamo fare di concreto per impedire che si compia questa follia. Hai consigli? Qualcosa di fattivo che possiamo fare per sostenerti? Ti chiedo ancora scusa per il disturbo Vittorio ma qui la faccenda è brutta. Ti abbraccio, Saverio”.
b.f.