TREVIGNANO ROMANO – La veggente Gisella Cardia asserragliata a casa non vuole vedere nessuno e non rilascia interviste afferma solo di “essere una martire e pregare tutto il giorno“. Dopo il clamore suscitato dalle sue presunte visioni, lacrimazioni e messaggi mariani, la donna è stata presa d’assalto dalla curiosità di cronisti e cittadini, da qui la decisione di rimanere tra quattro mura.
La siciliana Maria Giuseppa Scarpulla, quella che anni fa era a un’imprenditrice di successo tanto da “viaggiare con autista” come più volte dichiarato, dopo la condanna per bancarotta fraudolenta con pena sospesa, si è reinventata sulle sponde del lago braccianese diventando Gisella diminutivo di Maria Giuseppa, Cardia, dal cognome del marito Gianni. Ma la bramosia di fare impresa non è passata, e così la donna fonda la onlus “La Madonna di Trevignano Romano”, che vende oggetti sacri e riceve offerte, un giro di denaro per cui la procura di Civitavecchia ha aperto un’indagine per “abuso della credulità popolare” e cominciato ad ascoltare i primi testimoni. E sempre per rimanere in tema di rispetto della legge, panche, teca e tettoia di Campo delle Rose, luogo dove ogni tre del mese si riuniscono fedeli e veggente per dire il rosario ed ascoltare il messaggio della Madonna, sono da smantellare. La Onlus Madonna di Trevignano avrà 90 giorni di tempo, il Comune ha emesso infatti un’ordinanza per la “demolizione delle opere abusive e ripristino dello stato dei luoghi”, il terreno è infatti ad uso agricolo (non dovrebbe neanche essere calpestabile) e non può essere costruito nulla. I legali della famiglia Cardia annunciano ricorso al Tar.