“La delibera di Giunta Regionale relativa al Piano operativo straordinario di recupero delle liste di attesa testimonia il grande sforzo messo in campo dalla presidente Tesei e dall’assessore Coletto per risolvere una criticità annosa, presente da ben prima del covid e sulla quale il Partito Democratico non è mai stato in grado di intervenire concretamente”. Il commento è del capogruppo Lega in Regione Umbria Stefano Pastorelli e del consigliere regionale Lega Umbria Paola Fioroni vicepresidente dell’Assemblea Legislativa. “La pandemia ha acuito il problema delle liste di attesa nel Paese e messo in difficoltà tutte le Regioni – spiegano Pastorelli e Fioroni – In Umbria la Giunta sta mettendo in campo ogni iniziativa possibile per arrivare entro la fine del mese di luglio a smaltire le prestazioni in sospeso e assicurare prestazioni rapide entro una o due settimane per evadere le nuove richieste. Per fare questo sarà previsto l’utilizzo dei macchinari per gli esami per minimo per 12 ore al giorno nei giorni feriali e con apertura serale almeno una alla settimana e nei giorni festivi almeno due domeniche al mese. Si tratta del più massiccio intervento di smaltimento delle liste di attesa mai attuato prima – continuano gli esponenti leghisti – A fronte dell’impegno della Giunta regionale riscontriamo purtroppo il susseguirsi delle polemiche strumentali del PD, proprio quella forza politica che negli anni ha contribuito a smantellare la sanità pubblica, tagliando 37 miliardi di euro al Governo del Paese. Quegli stessi personaggi che hanno governato la Regione per 50 anni e i cui ex vertici sono coinvolti nello scandalo Concorsopoli, oggi vengono a dirci di avere tutte le soluzioni a portata di mano e continuano a speculare politicamente su un tema molto sentito tra i cittadini. Peccato che la loro ricetta magica per risolvere i problemi si scontri con la realtà dei fatti. In Emilia Romagna dove governa il PD, anche a causa delle politiche scellerate dell’allora assessore con delega al welfare Elly Schlein, la Regione ha accumulato 400 milioni di euro di buco nella sanità e oltre 1 milione di prestazioni in lista d’attesa, evidenziando la mancanza di 5 mila tra medici e infermieri, pronto soccorso che chiudono e servizi che vengono tagliati. Oggi l’Emilia Romagna governata dal PD è una regione che rischia di essere commissariata nella sanità – concludono Pastorelli e Fioroni – Da queste persone non accettiamo polemiche, figuriamoci consigli”.