Il palazzo di piazza del Teatro tornerà ad essere sede della biblioteca comunale
VITERBO – “Finalmente Palazzo Santoro tornerà nella sua interezza ad essere la sede della Biblioteca Comunale. Palazzo Santoro potrà quindi divenire quello che da sempre sognavamo: il centro culturale di Viterbo, la casa di tutta la comunità.
La nostra idea di mettere a sistema il patrimonio storico della Biblioteca degli Ardenti e il Teatro dell’Unione diviene oggi possibile e doverosa. Siamo sicuri che da questo momento si aprirà un nuovo capitolo per questo quadrante del Centro Storico di Viterbo dove la Biblioteca, il Teatro, ma anche il Monastero di Santa Rosa, la Chiesa di San Francesco e la bellissima Piazza della Rocca rappresentano solo alcune delle risorse che possiede. Le idee su come utilizzare a pro della collettività gli spazi che torneranno a breve nella nostra disponibilità non mancano, ma sarà bello e finalmente possibile concertarne la nuova destinazione non solo con l’Amministrazione Comunale, ma anche con tutti gli utenti della Biblioteca”. Il trionfante annuncio, in una nota di qualche giorno fa della Biblioteca consorziale, che presto tornerà a fruire di spazi che da diversi anni erano occupati dall’Ordine di Malta, e che oggi, “dopo anni di non decisioni, di rimandi e di colpevoli silenzi. giunge al termine grazie alla sindaca Chiara Frontini che ha da subito preso in mano la questione e trovato una soluzione in tempi molto rapidi, ma anche all’assessore e vicesindaco Alfonso Antoniozzi per la vicinanza alle istanze, ai progetti e alla visione che la Biblioteca da anni porta avanti“.
E neanche i Cavalieri dell’Ordine di Malta rimarranno a piedi, la sindaca è pronta a sostenerli “va trovata una valida alternativa per, una realtà meritoria che opera sul nostro territorio. A questo stiamo lavorando”.
Palazzo Santoro
Con i suoi suggestivi archi e i portici, Palazzo Santoro è un bel palazzo storico della città di Viterbo. Si trova in piazza Giuseppe Verdi, meglio conosciuta tra i cittadini locali come Piazza del Teatro, per via dell’imponente teatro ottocentesco che troneggia nella piazza.
Il palazzo deve il suo nome al cardinale viterbese Fazio Santoro: gli fu infatti donato dal papa Giulio II, della famiglia Della Rovere, insieme ad altri beni per rendere omaggio a colui che era stato il suo antico precettore.
Tuttavia, il palazzo ha origini più antiche: risale infatti circa al 1466 la sua edificazione per volontà di Niccolò Fortiguerra, cardinale viterbese che tra le altre cose si era occupato di apportare restauri e migliorie alla sede dei Governatori del Patrimonio, situata in prossimità della Chiesa di San Sisto.
Architettura ed arte di Palazzo Santoro
Per via delle diverse nature dei personaggi che nella storia vi risedettero, Palazzo Santoro ha uno stile che rimane sospeso tra elementi dell’architettura civile e di quella militare. Testimonianze di come dovevano essere gli interni ci arrivano da Andrea Scriattoli, intellettuale viterbese che scrisse tra le altre cose anche di Viterbo e dei suoi monumenti: parte dell’edificio era allora accessibile dal largo del Campo Boio, e mostrava camere con soffitti decorati a vivaci colori. Anche il resto del palazzo presentava motivi ornamentali sui soffitti, che si andavano ad intrecciare con gli stemmi della famiglia Santoro e della famiglia Gatti. Oltre ad essi, particolarmente significativo, a suo dire, è il camino scolpito che adorna uno dei saloni: questi elementi creano una certa suggestione sull’atmosfera che doveva regnare in questa casa signorile nel Cinquecento, anni del suo massimo splendore.