CIVITAVECCHIA – A ormai quattro anni dal trasferimento forzato del Centro per l’Impiego da Civitavecchia a Tarquinia, causa il mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie dei locali, non è stato trovata ancora una soluzione che consenta ai cittadini dell’intero bacino (Civitavecchia, Tolfa, Allumiere) di disporre di un servizio indispensabile nel proprio territorio.
Proprio per questo il capogruppo regionale di Azione-Italia Viva Marietta Tidei ha depositato un’interrogazione all’Assessore al Lavoro Giuseppe Schiboni per conoscere come intenda procedere al fine di assicurare il ripristino della piena e definitiva funzionalità del Centro per l’impiego di Civitavecchia.
«Tra i centri per l’impiego Civitavecchia ed il suo comprensorio rappresentano uno dei più significativi distretti di sviluppo economico ed occupazionale dell’intera Regione, di cui i temi del lavoro e tutte le attività ad essi collegate – ha spiegato Tidei – costituiscono un asse portante. Lo stesso centro, inoltre, rappresenta un punto vitale per tale servizio sia per la presenza del porto con le sue dinamiche turistiche e commerciali, sia per la presenza del Polo energetico».
Tidei ricorda come a maggio della scorso anno l’allora assessore regionale al Lavoro Claudio di Berardino, interpellato tramite interrogazione a risposta scritta, comunicava che la Regione, in via provvisoria, «stante il colpevole ritardo dell’amministrazione comunale di Civitavecchia, aveva provveduto ad individuare, temporaneamente, i locali da destinare al CPI all’interno della sede di LazioDisco di Civitavecchia e che gli stessi – ha aggiunto Tidei – erano stati aperti in data 6 maggio. In realtà i suddetti locali reperiti dalla Regione sono stati adibiti a mera attività di sportello dato che attraverso gli stessi vengono rilasciate ancora oggi, esclusivamente, informazioni generali sui servizi erogati dai CPI e quelli relativi al programma “Garanzia Giovani” mentre, per tutti gli altri, occorre rivolgersi alla sede del CPI di Civitavecchia ubicata presso il CPI di Tarquinia».
Una “riprovevole situazione” con il disagio arrecato a centinaia di cittadini, a cui secondo Tidei è ora di porre fine.