Nelle delibere autorizzative non c’era spazio a fraintendimenti. Sapevano ed hanno taciuto le intenzioni della Med Sea Litter. La famiglia Grani ha pagato 60mila euro all’ettaro terreni che sul mercato sono in vendita a circa 7mila euro (SCARICA I DOCUMENTI)
ARLENA DI CASTRO – Il miglior modo per un politico di dichiarare quel che vuole senza contradditorio è semplice. Basta non invitare nelle conferenze stampa i giornalisti scomodi che fanno domande.
Questo è quanto accaduto ieri in Provincia di Viterbo dove, il presidente Alessandro Romoli, insieme ad altri, ha voluto giustificare la posizione dell’ente ed in particolare quella personale (politica) su un iter autorizzativo della mega discarica di Arlena di Castro tenuto nascosto ai Comuni limitrofi e soprattutto alla cittadinanza.
Leggendo qua e là abbiamo trovato una delle tante inesattezze pronunciate da Romoli.
Diciamo che la sintesi è sicuramente questa.
“Discarica plastica ad Arlena, siamo assolutamente contrari. Stiamo anche pensando ad un eventuale ricorso da concordare con i sindaci e i consiglieri provinciali”.
Poteva pensarci prima il buon Romoli insieme alla “sua” maggioranza che siede con lui a Palazzo Gentili. Già perché come vi dimostreremo adesso in modo documentale, il loro intervento se non diretto (come sostenuto in conferenza stampa) poteva essere offerto in altro modo facendo pubblicità a quanto stava avvenendo all’interno degli uffici tecnici.
Come si evince dalla data di protocollo di trasmissione del 18 novembre 2022 del documento inviato alla regione Lazio – Direzione Ambiente – Area VIA (Valutazione Impatto Ambientale) la dirigente Francesca Manili e il responsabile unico del procedimento Alessandro Pozzi scrivono nell’oggetto:
Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art. 27-bis, parte II del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. sul progetto “Progetto di una piattaforma di valorizzazione, riciclo materie post-consumo, beach litter e marinelitter, con annesso stoccaggio definitivo delle frazioni non riciclabili”, nel Comune di Arlena di Castro (VT), località Banditaccia.
Proponente: Soc. MED SEA LITTER ITALIA s.r.l. – Registro elenco progetti: n. 031/2021 – parere unico.
Già leggendo l’oggetto di trasmissione del parere si nota in modo inequivocabile il passaggio “stoccaggio definitivo delle frazioni non riciclabili“.
Il problema che appare chiaro è che la Provincia di Viterbo ha partecipato in modo attivo alla Conferenza dei Servizi e nessuno si è preoccupato del fatto che i comuni confinanti non fossero stati avvisati e, peggio ancora, presenti in fase decisoria.
I funzionari di Romoli, evidentemente, hanno agito a “sua insaputa” perché nel secondo paragrafo fanno un chiaro riferimento alla competenza della Provincia di emettere “autorizzazioni/pareri“.
Avendo autorizzato e non avendo espresso pareri nel merito ci sembra alquanto particolare l’atteggiamento “pilatesco” di Romoli e dei suoi accoliti.
Questi i documenti che Romoli non ha letto e che gli pubblichiamo in modo da renderlo edotto invitandolo a studiare un pochino di più le carte che gli passano sulla scrivania e dedicarsi di più agli interessi dei cittadini che ai concorsi (vinti) per il solito “posto fisso”:
Copia_DocPrincipale_LETTERA_TRASMISSIONE_PERERE_UNICO_PARERE_UNICO
LETTERA_TRASMISSIONE_PERERE_UNICO_
Copia_Allegato1_PARERE_UNICO
TERRENI ACQUISTATI AD UN PREZZO 8 VOLTE SUPERIORE AL VALORE DI MERCATO
Quanto può valere un ettaro di terreno seminativo ad Arlena di Castro o meglio ancora una cava dismessa?
La prima cosa da fare è cercare online qualcosa in vendita e così scopriamo che un terreno agricolo con annesse strutture come piccoli magazzini e ricovero mezzi agricoli di poco superiore ai 5 ettari costa 35mila euro.
Facendo una media mediata di quanto si trova sul mercato e volendo esagerare in generosità possiamo tranquillamente affermare che pagare un terreno agricolo 10mila euro all’ettaro significa essere estremamente generosi con il venditore.
Dalle carte che Romoli non ha letto, ma che avrebbe dovuto leggere e trasmettere almeno ai sindaci dei comuni che confinano con Arlena di Castro, c’è anche quello che parla di come la Med Sea Litter sia entrata in possesso di quei terreni oggetto del contendere in località Banditaccia.
Le pubblichiamo noi altrimenti trovarli per i consiglieri provinciali potrebbe risultare impresa ardua:
IRR331PDRT104.00_RLS_14La Med Sea Litter, come potete aver letto con i vostri stessi occhi, ha pagato quei terreni, la bellezza di 60mila euro all’ettaro. Un prezzo 8 (diconsi otto) superiore al valore di mercato.
Dunque se 20 ettari a 7 mila euro andrebbero pagati 140mila euro perché la Med Sea Litter ha sborsato la bellezza di 1.125.000 (diconsi un milione centoventicinquemila) euro?
Questi sono misteri grossi altro che il triangolo delle Bermuda. Se Romoli e i suoi consiglieri di maggioranza e opposizione, il sindaco di Arlena di Castro Publio Cascianelli e gli uffici regionali non si sono accorti di queste discrepanze di cosa parlano oggi?
Parlano facile perché i loro intervistatori non conoscono le carte. Non le hanno lette e, peggio ancora, non sono in grado di formulare domande.
Sulle società che hanno portato a termine andrebbe fatto un capitolo a parte ma aspettiamo di conoscere le reali intenzioni di questi signori che, una volta smascherati, sono caduti dal pero.
La regione Lazio dovrebbe iniziare a controllare meglio gli uffici avuti in eredità da personaggi come Zingaretti e Valeriani che hanno chiamato per questo settore un dirigente, Vito Consoli che, speriamo per loro, vada presto in pensione.
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