Riceviamo e pubblichiamo – “Il patrocinio rappresenta tecnicamente una ‘forma simbolica di adesione e una manifestazione di apprezzamento ad iniziative ritenute meritevoli’. Concedere il patrocinio al gay pride non vuol dire soltanto apporre il simbolo del Comune di Terni sulla locandina, vuol dire appoggiare i contenuti della manifestazione basata sulle battaglie quali utero in affitto, teorie gender nelle scuole, adozioni gay, sostituzione di mamma e papà con genitore1 e genitore2. Se queste sono le posizioni di Bandecchi allora lo dichiari apertamente”. Così il segretario comunale della Lega Terni Devid Maggiora: “A Terni come in Umbria abbiamo avviato un percorso condiviso e strutturato per dare voce alle famiglie e sostenere la natalità – prosegue – Vanno in questa direzione il bonus bebè, la nuova legge regionale sulle case popolari che tutela le giovani coppie con figli minori a carico, i finanziamenti previsti sotto forma di incentivi e agevolazioni per le rette degli asili nido, campus estivi e borse di studio. Questo è il perimetro valoriale ed identitario entro il quale a Terni vogliamo definire le nostre politiche di sostegno alla popolazione, rimettendo al centro la famiglia come nucleo fondante della società. Bocciamo la scelta del sindaco, che trova il plauso anche da alcune sinistre e non solo, alla concessione del patrocinio del gay pride a Terni e alla strumentalizzazione di certi temi Lgbt che non possiamo in alcun modo condividere: utero in affitto, gender nelle scuole, adozioni gay e sostituzione di mamma e papà con genitore1 e genitore2. Se Bandecchi intende procedere in questa direzione – conclude il segretario comunale – troverà a Terni la forte contrapposizione della Lega”.