Santa Marinella – Violenze, aggressioni e arresti, storia da film dietro alla vicenda del maresciallo infedele

Uomini vicini ai Casamonica avevano messo nel mirino il titolare della concessionaria d’auto Passion Car e ad un suo collega romano

SANTA MARINELLA – Dietro alla perquisizioni in casa del maresciallo dei carabinieri di Santa Marinella Rocco De Frenza c’è molto di più che un semplice aiuto a nascondersi di un latitante ricercato dai suoi stessi colleghi.

Quanto sta emergendo ha davvero dell’incredibile e fa capire come la Perla del Tirreno sia in mano alla criminalità organizzata dedita alle estorsioni, violenze private, aggressioni, tentativi di rapina e soprattutto pronta a fare fuoco.

Ad oggi sono sei gli indagati per diversi reati tra i quali estorsione continuata, tentata violenza aggravata, lesioni e stalking. Tra questi, come detto, è coinvolto anche il maresciallo dei carabinieri Rocco De Frenza, al momento sospeso dal servizio e dalle sue funzioni.

Nei giorni scorsi il sostituto procuratore Katia Marino ha emesso i sei avvisi di garanzia che vedono indagati anche Piero Calidori e Alessio Spoto di Civitavecchia e Massimiliano Zioni, con diversi precedenti, di Roma.

Su quest’ultimo nome si sono concentrate le attenzioni degli investigatori proprio per i suoi precedenti malavitosi e la riconosciuta vicinanza al clan dei Casamonica.

Proprio quest’ultimo secondo quanto appreso, sarebbe riuscito a sfuggire al mandato di cattura ed è tutt’ora latitante, mentre i primi due dovranno osservare l’obbligo di firma.

Igor Capasa, Mario Urciolo e Antonio PasquaTutti accusati a vario titolo di delitti di estorsione, tentata violenza privata, lesioni e atti persecutori.

I tre indagati si aggiungono a Igor Capasa, Mario Urcioli e Antonio Pasqua e tutti quanti dovranno rispondere dei medesimi capi d’accusa. Le indagini portate avanti con grande minuziosità e velocità (vista la pericolosità dei soggetti) dalla Compagnia dei Carabinieri di Civitavecchia, si stanno spostando nella città portuale, visto che i protagonisti dei delitti a loro iscritti e le vittime vivono e operano a Civitavecchia. Piero Calidori e Alessio Spoto sono indagati per aver perpetrato una estorsione al titolare dell’autosalone Passion Car della città portuale il cui titolare è il ternano Leonardo Carapellese; mentre Massimiliano Zioni è accusato dello stesso reato compiuto ad un autosalone di Roma il cui titolare è amico di quello civitavecchiese.

Per quanto riguarda invece la vicenda di cui è coinvolto il maresciallo dei Carabinieri, lo stesso è indagato per favoreggiamento nei confronti di I.C. che, dopo l’emissione del mandato di custodia cautelare emesso dal sostituto procuratore, riusciva a rendersi irreperibile proprio perché il militare dell’Arma lo avrebbe avvertito del provvedimento restrittivo e per un periodo di tempo lo avrebbe ospitato in casa sua. Successivamente lo stesso Igor Capasa sarebbe riuscito a scappare in una località nei pressi di Latina, sembra in casa dei genitori, per poi consegnarsi spontaneamente allo stesso maresciallo che sarebbe andato a prenderlo nella località pontina con la sua auto per portarlo poi nella stazione della Compagnia dei Carabinieri di Civitavecchia.

Leonardo Carapellese se l’è vista davvero brutta. E’ scampato ad un folle inseguimento con tanto di speronamenti sull’autostrada Aurelia ed è riuscito a salvarsi dall’aggressione perché rifugiatosi all’interno della caserma dei carabinieri di via Sangallo.

Gli aggressori non si sono fermati neanche quando il piantone della caserma ha prestato soccorso ai malcapitati inseguiti. Ne è nata una sorta di colluttazione che ha portato successivamente all’arresto dei due.

Al vaglio anche la posizione di Leonardo Carapellese, in questa fase nel ruolo di vittima ma sul cui conto ci sono molte zone d’ombra sulle quali i carabinieri di Civitavecchia vogliono vederci meglio. Non sono escluse infatti altre iniziative nelle prossime ore.


PRESUNZIONE DI INNOCENZA Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. La presunzione di innocenza si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.