Il Segretario generale della Cgil a Tvn per l’assemblea territoriale in vista della manifestazione di sabato a Roma per difendere il diritto alla salute
CIVITAVECCHIA – «Eolico offshore sicuramente una soluzione su cui investire ma deve diventare una scelta di sistema». Ne è convinto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini questa mattina a Civitavecchia per l’’assemblea territoriale “Insieme per la costituzione, da difendere, da attuare e da non stravolgere” che si è tenuta presso il Centro informazioni Enel della centrale di Torrevaldaliga nord.
Una serie di incontri in vista della manifestazione che si terrà sabato a Roma, organizzata dalla Cgil, in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale. «Siamo di fronte – ha tuonato Landini – a scelte del Governo che stanno tagliando la sanità pubblica e i servizi di medicina sul lavoro e questo per noi è inaccettabile perché aumentano le morti sul lavoro, aumentano gli infortuni».
Un tema drammaticamente attuale per Civitavecchia e la visita alla centrale Tvn del segretario Landini non poteva non essere occasione per fare il punto su altro tema fondamentale per la città: quello della transizione energetica.
TRANSIZIONE ENERGETICA – «Qui – ha spiegato il Segretario generale della Cgil – è un’esperienza positiva di che cosa vuol dire trovare il modo di investire sulle energie rinnovabili perché è non solo utile perché si inquina meno e c’è risparmio energetico ma si crea lavoro e occupazione e da questo punto di vista anche su questo versante c’è un tema che riguarda le scelte di politiche energetica che vengono fatte, noi non possiamo continuare a dipendere semplicemente da altri paesi per petrolio o altre fonti come il gas.
Abbiamo bisogno, visto che abbiamo il sole, il mare e l’aria, di investire seriamente in questo senso e significa anche – ha ribadito – costruire quelle filiere produttive per cui ciò che serve per far funzionare le fonti rinnovabili lo costruiamo nel nostro paese e non lo andiamo a comprare in giro per il mondo e queste scelte ancora ad oggi non ci sono e noi ci stiamo battendo perché la transizione energetica sia fonte anche di nuovi posti di lavoro». E per Landini, in tal senso, il progetto per l’eolico off shore è una «soluzione su cui bisogna investire, bisogna che diventi una scelta di sistema. Noi siamo una penisola quindi – ha detto – pensiamo che sia necessario fare una scelta che vada in questa direzione e non mi pare che il Governo vada verso questa strada. Anche per questo noi stiamo scendendo in piazza, tra l’altro proprio il settore dei metalmeccanici ha proclamato uno sciopero generale di tutta la categoria il 7 e il 10 di luglio. Servono politiche in grado di gestire questa fase di transizione che vuol dire, insisto, investire sulle nuove energie e creare nuovi posti di lavoro per fare in modo che la transizione non sia un problema per chi lavora ma un’opportunità di crescita per questo paese».
Dello stesso avviso Giuseppe Casafina, segretario generale Fiom Cgil territoriale, che ha spiegato:«La presenza del segretario Landini fa capire l’importanza di un tema che riguarda tutti quanti. La sanità deve rimanere pubblica, bisogna mettere dei fondi per assumere personale e anche per la sicurezza sui posti di lavoro.
È quello che stiamo chiedendo al Governo. La manifestazione di sabato è importantissima. Per quanto riguarda l’eolico offshore è un progetto che abbiamo voluto con tutto il territorio e che si concretizzerà. C’è una società – ha continuato – che sta iniziando a ragionare, naturalmente noi diciamo che l’eolico ha bisogno poi di costruire una serie di elementi, metallici, componenti, eccetera. Questa è una cosa che si può fare benissimo a Civitavecchia e anche questo è un valore aggiunto, l’eolico di per sé poi dovrà portare tutto l’indotto di costruzione. Naturalmente poi Civitavecchia ha anche un porto che dovrà avere secondo noi una prospettiva polifunzionale. Per quanto riguarda il personale serve formazione, serve una mappatura dei profili e dei lavoratori che andranno rioccupati, l’iter deve iniziare e il Ministero su questo deve dire qualcosa».