ROMA – Il rischio di un nuovo commissariamento della sanità del Lazio è concreto e il consigliere Alessio D’Amato “lo sa meglio di chiunque altro: se c’è questo rischio è perché veniamo da 10 anni di D’Amato”.
Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, interpellato dai cronisti, a margine di un evento a Roma, sul rischio reale di un nuovo commissariamento della sanità, paventato dal consigliere regionale ed ex assessore alla sanità Alessio D’Amato, all’indomani della conferenza stampa sui cento giorni di Rocca.
“Quindi dovrebbe guardare a se stesso e non a me che sto cercando di aggiustare una sanità che è stata strappata e lacerata dalle politiche dell’ex assessore D’Amato – ha aggiunto Rocca -. Ora si tratta di riconnetterla ai nostri tessuti, di renderla inclusiva, di portarla più vicina alla gente.
Ci vorrà del tempo, la bacchetta magica non ce l’ha nessuno, ma di sicuro D’Amato farebbe bene a stare un attimo in riflessione e in silenzio per un periodo, per riflettere sui tanti errori commessi e le opportunità mancate o sul mezzo miliardo di euro dato in 5 anni ai privati, di aumento della spesa, anziché rafforzare i territori o sul fatto di sottrarre risorse alle Asl per coprire il buco delle aziende ospedaliere. Noi stiamo facendo emergere – ha continuato Rocca – i conti per quello che sono”.
Il tavolo al Mef “si è svolto a fine aprile, quindi è ridicolo pensare che sia responsabilità di questa amministrazione. Adesso vediamo quali saranno gli esisti del tavolo, stiamo aspettando il verbale del Mef – ha sottolineato Rocca -. Il Pnrr sta procedendo con quella preoccupazione che D’Amato conosce bene, visto che ha scritto quel documento sul piano ma si è dimenticato di dire dove avrebbe preso le risorse umane da impiegare nelle case della salute e della comunitá. Stiamo ponendo rimedio ai suoi disastri e lo faremo con sensibilitá, augurandoci che D’Amato voglia considerare chiusa la campagna elettorale che ha dato una risposta chiara alle sue politiche sanitarie. Faremo di tutto per riportare centrale il diritto alla salute in questa regione”, ha concluso il presidente.