ROMA – È stata sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per l’accusa di omicidio il 17enne, originario dello Sri Lanka ma nato a Roma, accusato di avere ucciso una coetanea, Michelle Maria Causo, poi ritrovata in un carrello della spesa nel quartiere Primavalle della Capitale.
Il fermo dovrà essere convalidato: il ragazzo è stato interrogato per molte ore in Questura.
Una ragazzina uccisa a coltellate da un suo coetaneo, che poi ha trasportato il cadavere per un centinaio di metri in strada nascondendolo all’interno di un sacco della spazzatura a sua volta messo in un carrello della spesa.
È orrore nel quartiere di Primavalle a Roma dopo il ritrovamento del corpo di una ragazzina romana di 17 anni, Maria Michelle Causo: ad accoltellarla a morte sarebbe stato un altro minorenne che ha cercato di disfarsi del corpo ed è stato fermato. Ad accorgersi della scena sarebbe stato un passante che intorno alle 15 ha allertato il numero di emergenza 112: «ho visto quel ragazzo scendere con un carrello e un bustone nero dei rifiuti da cui cola del liquido – avrebbe detto agli operatori – si sente anche un odore forte». Quando gli agenti della polizia, una volta allertati, sono giunti sul posto, hanno trovato alcune macchie di sangue che da un portone di un palazzo conducevano fino ad un cassonetto in via Stefano Borgia, una strade del popolare quartiere che si trova nel quadrante periferico a nord ovest nella capitale.
Secondo una prima ricostruzione, che deve ancora essere vagliata, il giovane avrebbe tentato di gettare tra i rifiuti il cadavere della vittima, senza riuscirci. Il corpo, dunque, sarebbe rimasto nel carrello vicino al muro di cinta di un parco, poco distante dai cassonetti. In poco tempo gli agenti della Squadra Mobile e del commissariato hanno interdetto tutta la strada e sono risaliti grazie alle testimonianze al ragazzo, sembrerebbe di origini straniere, che è stato fermato e interrogato: la sua posizione è comunque ancora al vaglio. L’omicidio risalirebbe a diverse ore prima, ma non è escluso che la 17enne possa anche essere morta da qualche giorno. Sarà l’autopsia a stabilirlo. Ma gli inquirenti in queste ore stanno tentando anche di fare luce sui dettagli di una vicenda in cui altre persone potrebbero essere coinvolte e di cui anche il movente al momento non è chiaro.
La polizia ha acquisito le immagini delle telecamere della zona alla ricerca di qualsiasi elemento che possa aiutare a ricostruire le modalità dell’omicidio e sta interrogando le persone del palazzo da dove sarebbe uscito il diciassettenne con il corpo della vittima. I residenti del quartiere sono sotto choc ancora increduli per quanto accaduto. Dai balconi degli edifici popolari in tanti si sono affacciati assistendo ai rilievi della scientifica, tra i palazzi e un parco comunale, vicino al quale c’è un mercato rionale al momento chiuso per lavori in corso. Altri sono scesi in strada formando capannelli di persone in quella via stretta e a senso unico, dove c’è anche qualche negozio. Il cassonetto dove sarebbe stato trovato il corpo è quasi all’incrocio con via Centurione Bracelli: un’area che è stata transennata delle forze di polizia.
Ragazzi e ragazze in strada per ore hanno cercato notizie sulla ragazza per capire se la conoscessero e in molti sono convinti che abiti a pochi passi dal luogo del suo ritrovamento del suo corpo. All’inizio di via Borgia c’è anche un bar, dove tutti dicono di non essersi accorti di nulla. Una abitante della zona che lavora in una altro locale racconta: «abbiamo visto arrivare tre pattuglie della polizia qui davanti. Ci hanno detto di aver trovato una ragazza morta e che stavano analizzando delle scie di sangue. Non so chi sia, ma credo che quella ragazza abitasse in zona». Un altro aggiunge: «Ho una nipote di quattordici anni e non riesco a fidarmi più di nessuno». Lo sgomento è di tutti: «Sono tanti anni che abito qua, mai successa una cosa del genere», commentano. La vicenda della diciassettenne uccisa a Primavalle ricorda un altro fatto di cronaca accaduto a ferragosto sei anni fa, quando in un contenitore dei rifiuti in via Maresciallo Pilsudsky, uccisa dal fratello nel quartiere più centrale dei Parioli, vennero trovate le gambe di Nicoletta Diotallevi legate con del nastro da pacchi.