TARQUINIA – Il prefetto di Viterbo Antonio Cananà ha fatto visita, giovedì, alla Cittadella di Semi di pace. Nella Cittadella fervevano le attività quotidiane per la cura degli spazi verdi, per la preparazione dei viveri nell’Emporio solidale, per la distribuzione dell’abbigliamento e per l’allestimento del palco e della platea destinati allo spettacolo “Il mondo di Titta”, in programma per la serata.
All’arrivo del prefetto, alle 10,30, tutte le attività sono state interrotte e i volontari e gli utenti presenti si sono riuniti nel salone per accoglierlo. Il presidente di Semi di pace, professor Luca Bondi, ha delineato in maniera sintetica, ma esauriente, la storia della Cittadella e dell’associazione, soffermandosi sui molteplici progetti in corso al servizio della comunità locale, nazionale e sui rapporti che l’associazione sviluppa con altri paesi e in particolare con Cuba.
Dopo la proiezione del video istituzionale, il professor Bondi ha illustrato le iniziative più recenti e significative sostenute dall’associazione, ossia l’istituzione del Centro Studi Internazionale di Alta Formazione sulla Pace e la Fraternità tra i Popoli “José Martí”, inaugurato lo scorso 19 maggio alla presenza di 12 ambasciate dei paesi latino-americani e la costituzione del Coordinamento civico contro le mafie nell’Alto Lazio che ha trovato nella Cittadella di Semi di Pace ospitalità, accoglienza e attiva partecipazione.
Su questo tema così importante per la vita della comunità è, quindi, intervenuta la professoressa Cinzia Brandi, che ha descritto il percorso che ha portato alla costituzione del Comitato, a partire dall’esperienza della rete delle scuole per la legalità “Giovanni Falcone”, per coinvolgere in maniera più ampia tutta la società civile. Nel coordinamento si sono riunite l’Anpi Comitato provinciale e sezioni di Tarquinia, Tuscania e Vetralla, l’associazione Umanitaria Semi di Pace, l’associazione Caponnetto, l’Arci Nuove cittadinanze Viterbo, il Gruppo Archeologico Tuscania, l’Actas Tuscania, Italia Nostra sez. Etruria con l’obiettivo di ottenere che tutti i sindaci della Tuscia adempiano agli obblighi di legge in materia di beni confiscati alle mafie con trasparenza e con il coinvolgimento dei cittadini nella scelta della destinazione sociale dei beni stessi.
Subito dopo, il presidente di Semi di Pace ha dato la parola alla dottoressa Monica Calzolari, direttrice scientifica del Parco della Pace, museo all’aperto realizzato in un’area della Cittadella, dove sono presenti tre installazioni dedicate alla memoria di tragici eventi che hanno segnato e segnano la storia italiana ed europea: il “Memoriale della Shoah”, l’episodio più emblematico dell’atroce disumanità causata dall’odio razziale, il “Memoriale del Migrante” che fa memoria di tutti i migranti naufragati nel mare Mediterraneo che lambisce anche la città.
I due memoriali dialogano tra loro e sono collegati dal “Muro dei Muri” che apre una finestra su otto muri che hanno discriminato e discriminano le persone in base all’etnia e al ceto sociale. La dottoressa Calzolari ha illustrato l’impostazione laboratoriale delle attività del Parco della Pace che sono aperte alla libera partecipazione di chiunque sia interessato ad approfondire i temi della pace e della solidarietà, in particolare gli insegnanti e gli studenti che dal 2016 al 2019 e poi, dopo la fine della pandemia, dal 2022, numerosissimi, circa 15.000, frequentano il Parco e lasciano all’associazione toccanti testimonianze delle riflessioni suggerite dalla “Sosta di memoria” nel vagone.
A conclusione di questo primo momento di accoglienza, il prefetto ha tenuto un breve e sentito discorso, raccogliendo tutti gli spunti offerti dagli interventi e rimarcando l’importanza delle attività svolte dalla rete delle associazioni del terzo settore, a sostegno dell’impegno dello Stato da lui rappresentato nella provincia, a garanzia della convivenza pacifica e della legalità. «Il dottor Cananà – spiegano da Semi di Pace – ha sottolineato, in particolare, come i valori della fratellanza, della solidarietà, del rispetto dell’ambiente e della pace che ispirano la nostra associazione si incontrino perfettamente con l’azione della Prefettura chiamata ad applicare, nella concreta realtà sociale, i valori della Costituzione ed ha perciò promesso di tornare a farci visita e invitando l’associazione a proseguire la collaborazione instaurata all’interno del consiglio territoriale dell’immigrazione». La prima parte della visita si è conclusa con il dono al prefetto di alcuni prodotti degli alberi e degli orti della Cittadella e del catalogo della mostra “La Shoah in Italia.
Persecuzione e deportazioni (1938-1945)”. La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alla visita al Centro di ascolto del progetto Rondini, all’Emporio della solidarietà presso il quale erano presenti numerosi rifugiati ucraini e con i quali è stato condiviso anche un piccolo rinfresco offerto al prefetto. A seguire, Cananà, accompagnato dal presidente e dallo staff, ha visitato il Parco della Pace, seguendo una parte del percorso della mostra fino al vagone dove ha sostato per un momento di raccoglimento in memoria delle vittime della deportazione nazifascista; si è poi soffermato davanti al “Muro dei Muri” le cui otto gigantografie sono state descritte dalla dottoressa Calzolari che ha illustrato le potenzialità per la didattica, ma anche per la formazione di operatori impegnati nei servizi di accoglienza. Infine, il gruppo ha sostato a lungo sotto il barcone riflettendo sulla sorte dei migranti, sull’emergenza che si va profilando a causa delle condizioni politiche in cui versano i paesi al di là del Mediterraneo e su come i migranti, se accolti con umanità e intelligenza, possano rappresentare per le comunità un arricchimento demografico ed economico, che sono aspetti strettamente connessi e interdipendenti.