ROMA – Una card per fare la spesa, un aiuto per quelle famiglie, e sono un milione e 300mila, che in Italia hanno difficoltà nell’acquistare generi di prima necessità.
«Oggi c’è un’iniziativa che riguarda particolarmente quel milione e 300 mila famiglie che hanno maggiori difficoltà nell’acquisto dei generi di prima necessità, il famoso caro-carrello – dice il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videomessaggio alla conferenza stampa di presentazione della carta -. Abbiamo investito 500 milioni di euro per aiutare le famiglie e sarà disponibile presso gli uffici delle Poste italiane la carta Dedicata a te».
L’intervento della Card ‘Dedicata a Te‘, contro il caro carello «non è sommabile ad altri tipi di intervento e quelli con Reddito di cittadinanza. La cassa dello Stato non ha risorse infinite» e «dobbiamo cercare di dare una mano a tutti coloro che hanno bisogno, predisponendo misure calibrate».
Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, intervenendo alla presentazione della Card «Dedicata a te», per il sostegno alla spesa.
«Sono 7.558 su 7.901 i Comuni che hanno attivato le procedure per la consegna della tessera salva carello e mi auguro a breve sarà attivata da tutti. Le famiglie aventi diritto sono state individuate dall’Inps sulla base della norma.
L’Inps comunica entro il 15 luglio ai Comuni la lista dei beneficiari che manderanno la comunicazione ai diretti interessati. Dal 17 luglio partirà la distribuzione delle carte presso gli Uffici Postali, a cui potranno rivolgersi i beneficiari di ottenerla». Lo ha detto il ministro dell’agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, alla presentazione della Card Dedicata a te.
Carta acquisti da 382,50 euro per la spesa e quindi l’acquisto di alimenti destinata a chi si trova in difficoltà economiche. La novità di luglio è la carta “una tantum” per 1,3 milioni di famiglie che riceveranno il contributo di luglio 2023: potrà riceverlo il nucleo familiare con Isee inferiore a 15mila euro. E non c’è bisogno di richiederla: chi potrà averlo, riceverà a casa una lettera con le istruzioni su come ritirare la tessera Poste Pay nominativa con l’importo già caricato al suo interno.
Il sostegno è finanziato dal governo con un fondo da 503 milioni di euro, distribuiti in tutta Italia non solo facendo riferimento ai parametri reddituali, ma anche sulla base della numero di abitanti e la distanza tra il reddito medio locale e quello nazionale del comune di residenza. Delle 1,3 milioni di tessere, infatti, una quota pari al 50% sarà ripartita in proporzione alla popolazione, mentre l’altra metà in base alla forbice tra il valore del reddito pro capite medio di ciascun comune ed il valore del reddito pro capite medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione.
Buona parte dei bonus da 382,50 euro andranno dunque a grandi città come Napoli, dove saranno spedite circa 31mila tessere, Roma (30mila), Palermo (20 mila), Milano (15 mila), Catania (12 mila) e Torino (9mila). Per tutti gli altri si tratterà di ricevere poche migliaia di contributi, se non centinaia.
Le liste degli aventi diritto sono state stilate in base ai seguenti criteri, in ordine di priorità: nuclei familiari, composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso; nuclei familiari, composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso; nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso.
Sarà inviata ai cittadini residenti in Italia e iscritti all’Anagrafe comunale, con un Isee non oltre i 15mila euro annui. Sarà escluso chi riceve già altre misure di sostegno alla povertà come Reddito di Cittadinanza e Reddito di inclusione o le famiglie in cui almeno uno dei componenti sia percettore di Assicurazione Sociale per l’Impiego – NASPI e Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori – DIS-COLL; Indennità di mobilità; Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito; Cassa integrazione guadagni-CIG; qualsivoglia differente forma di integrazione salariale o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.
Ricevuta da parte dei comuni la lettera con le relative istruzioni, i beneficiari dovranno presentarsi per il ritiro della carta negli sportelli Postali. Sarà necessario portare con sé la comunicazione ricevuta dal Comune, che contiene l’abbinamento del codice fiscale del beneficiario al codice della carta assegnata. La carta, già attiva alla consegna, potrà esser utilizzata «in tutti gli esercizi commerciali che vendono generi alimentari», ma per evitare che il contributo sia considerato decaduto è necessario effettuare almeno un pagamento entro il 15 settembre 2023.
Tra i prodotti ammessi nel decreto istitutivo del contributo viene esclusa “qualsiasi tipologia di bevanda alcolica”, mentre in allegato viene fatto un elenco dei beni alimentari che sarà possibile acquistare con la carta solidale: carni suine, bovine, avicole, ovine, caprine, cunicole, pescato fresco, latte e suoi derivati, uova, oli d’oliva e di semi, prodotti della panetteria (sia ordinaria che fine), della pasticceria e della biscotteria, paste alimentari, riso, orzo, farro, avena, malto, mais e qualunque altro cereale, farine di cereali, ortaggi freschi, lavorati, pomodori pelati e conserve di pomodori, legumi, semi e frutti oleosi, frutta di qualunque tipologia, alimenti per bambini e per la prima infanzia (incluso latte di formula), lieviti naturali, miele naturale, zuccheri, cacao in polvere, cioccolato, acque minerali, aceto di vino, caffè, tè, camomilla.