VITERBO – Sarà sottoposta a due perizie psichiatriche C. V., arrestata dopo aver accoltellato il compagno, che fu trasportato d’urgenza al pronto soccorso di Belcolle per le ferite riportate.
La prima perizia dovrà essere effettuata nei prossimi 15 giorni per stabilire se le sue condizioni di salute siano compatibili o meno con la detenzione in un istituto di pena, visto che il personale carcerario avrebbe difficoltà a gestirne il temperamento.
La seconda invece sarà eseguita al fine di verificare se sia o no affetta da eventuali patologie psichiatriche.
La 52enne era comparsa lunedì 8 maggio davanti al giudice e processata per direttissima dopo che il pomeriggio prima aveva minacciato di morte il compagno colpendolo con un coltello. Per questo il giudice aveva convalidato il fermo e sottoposto la donna al divieto di dimora nel capoluogo.
Nel frattempo l’uomo era stato dimesso con una prognosi di 40 giorni.
Trascorso neanche un mese dall’imposizione della misura, avendola violata per andare a vivere da un nuovo partner, sempre a Viterbo, il 6 giugno C. V. è finita agli arresti domiciliari a Roma, dove risulta essere residente.
Come se non fosse abbastanza, alla fine del mese di giugno i carabinieri di Roma non l’hanno trovata a casa ed è stata poi rintracciata nel capoluogo viterbese.
Tutto questo lo scorso primo luglio le è costato l’aggravamento della misura cautelare e pertanto è finita in un penitenziario femminile. Nel frattempo, l’ex compagno che era già ai domiciliari al momento dell’accoltellamento, è stato scortato in una casa circondariale.
Ieri si sono ritrovati tutti e due in aula davanti al giudice Alessandra Aiello per la prima udienza del dibattimento a carico della 52enne, rappresentata dagli avvocati Ilaria Bertolacci e Alessia Angelini.
La donna, che per motivi di sicurezza, è stata fatta accomodare nella cella blindata dell’aula 4, ha rivolto insulti di vario genere a tutti i presenti, mentre l’uomo era accanto al proprio difensore, l’avvocato Stefano Billi, che, oltre a chiedere la condanna della donna, sarebbe pronto a richiedere i danni alla 52enne, per quanto subito dal proprio assistito.
L’avvocato Bertocci per conto della 52enne ha chiesto il rito abbreviato, condizionato alla perizia psichiatrica, che è stata commissionata dal giudice al dottor Jacopo Bruni, psicologo e psicodiagnosta, il quale consegnerà le proprie conclusioni tra 60 giorni. A lui è stato chiesto di stabilire la pericolosità sociale della donna, se debba essere ricoverata in una struttura sanitaria idonea, come una Rems o una comunità, e ovviamente all’esperto spetterà pesare la capacità di intendere e di volere della donna.
L’altro specialista, il dottor Matteo Scopetti, medico legale, a stretto giro, in due settimane, dovrà depositare il proprio elaborato e chiarire le condizioni di salute della 52enne e se queste siano conciliabili con il regime carcerario, considerando le problematiche esternate dal personale del carcere in cui si trova attualmente.