L’evento ideato da Marco Ceccobelli diventerà appuntamento annuale per far conoscere le eccellenze agroalimentari del territorio
VITERBO – Si chiama “Madre Tuscia” ed è alla sua seconda edizione, (la prima fu ante Covid) un appuntamento che Marco Ceccobelli, proprietario, insieme alla sua famiglia, e cuoco dell’agriristorante Il Casaletto di Grotte Santo Stefano, frazione viterbese (Tre Gamberi della guida Ristoranti d’Italia 2023 e Tre Spicchi della guida Pizzerie d’Italia 2023, entrambe firmate dal Gambero Rosso), vuole far diventare annuale.
La Tuscia nelle sue mille declinazioni con le storie di produttori, artigiani e piccoli contadini che fanno cose buone e le raccontano e assaporano intorno ad un tavolo, interpretate dalle sapienti mani di due chef tanto diversi tra loro ma uniti dalla voglia di mettere la Tuscia nel piatto.
“Si chiama Madre Tuscia, perché utilizziamo solo prodotti locali, nulla che non sia prodotto dai nostri agricoltori. Ho messo seduti produttori, aziende e amanti del buon cibo, per dare visibilità alle eccellenze di questa terra. Conoscersi, farsi conoscere e condividere le proprie esperienze“. Dichiara Ceccobelli. Accanto a lui ha voluto lo chef stellato Danilo Ciavattini per una cena a quattro mani. Da una parte la cucina tradizionale di Marco, dove campeggia la brace con le carni “brade” di loro produzione: agricola, diretta, semplice, dall’altra la “gourmet” di Danilo, studiata, interpretata e trasformata secondo canoni rigorosi e presentata attraverso le otto portate di due visioni culinarie che si incontrano per una sera.
“Spero di essere un “figlio bravo” per questa prima volta di “Madre Tuscia”. dichiara Danilo Ciavattini. “Eventi come questi sono un punto di partenza per far conoscere la nostra cucina e i suoi prodotti. Lavorare insieme ha il valore dell’incontro e del confronto che può solo far bene al territorio e ai presenti”.
Tra loro anche Stefano Polacchi caporedattore del Gambero Rosso e curatore della guida “Oli d’Italia 2023”. “Questa sera rompiamo l’individualismo che ammorba questa città, si mettono in circolo idee e esperienze, cosa che purtroppo non si riesce a fare a livello istituzionale dove non esiste un tavolo nel quale confrontarsi. Ci si incontra invece grazie alle idee di chi vuole sperimentare e crescere. Si scambiano opinioni si assaggiano novità, si commentano vino, olio e cibo. Per una sera diamo lustro ai nostri eccellenti produttori”.
Si comincia con il cocktail di benvenuto “ToUsché, Toccati dalla Tuscia” del Bar Maspes di Montefiascone realizzato con Point Five, Gin infuso all’E.V.O. Tuscia D.O.P. del Frantoio Battaglini e rosmarino, Est! Est!! Est!!! di Montefiascone D.O.C. Brut della Cantina di Montefiascone e gocce di borragine.
A curare il servizio vini l’ AIS Lazio che ha versato nei calici: Aleatico I.G.P. Lazio passito Bludom ‘22 Trebotti Azienda Biologica – Vino Sostenibile, Lago I.G.T. Lazio rosso ‘22 Podere Puellae, Grechetto I.G.T. Civitella d’Agliano La Torre a Civitella ‘21 Sergio Mottura, Il Malandrino Vino Bianco ‘21 CasaMecocci Winery, L’Ancestrale ‘20 Poggio Bbaranèllo.
Il benvenuto viene dato da: Pesche bruciate, panzanella liquida e estratto di erbe
( Il Casaletto), Zuppetta di Lenticchie di Onano, salsiccia di brado arrostita e olio E.V.O. Doppi Sensi Presidio Slow Food (C.C.O.R.A.V., Il Casaletto, Doppi Sensi). Spalla di brado a lunga stagionatura con pizzetta fritta ( Il Casaletto e Valentini). Si prosegue poi con gli antipasti: Fiore di zucca al forno, ripieno di verdure in olio cottura e ricotta, su tozzata di siero di ricotta allo zafferano e crackers Senatore Cappelli (Piccola Formaggeria Artigiana, Il Radichino F.lli Pira, Il Casaletto, Laura De Parri, Forno Vecchino, Il Casone). Savarin al nobile caprino, olio Tuscia D.O.P. evo schiumato e bieta (Monte Jugo, Il Casaletto, coop. Colli Etruschi).
Per primo, paccheri, melanzane, pasta di nocciole nel fondo dei vegetali, sono prodotti con la farina di Aca, cultivar riscoperta da Luca di Piero. A seguire, coniglio leprino fritto dorato, sandwich di polentina al patè del suo fegato e fagiolini dell’orto. (del Consorzio del Coniglio Leprino, Cupidi, Villa S. Ermanno, Il Casaletto). Il Budino di latte con lamponi e meringhe alle nocciole (Alessio Troscia, San Bartolomeo, Luca Di Piero, Il Casaletto), si accompagna all’ Amaro del Conclave dell’Enoteca Viterbium, nuovo prodotto dedicato al capostipite dell’azienda.
b.f.