ROMA – Andrea Purgatori è morto questa mattina dopo un brevissima, fulminante, terribile malattia che non gli ha lasciato scampo.
Parlare di lui non è semplice. Preparato, meticoloso, pungente e soprattutto informato.
Giornalista vecchio stampo con il quale abbiamo avuto la fortuna e l’onore di collaborare.
Stare al suo fianco, anche se per un periodo relativamente breve è stato sicuramente importante e molto formativo.
Un giornalista d’inchiesta che aveva un programma molto seguito su La7. Atlantide.
La notizia della sua morte ci ha profondamente colpito e rattristato. Il giornalismo italiano ha perso uno dei suoi grandi protagonisti degli ultimi trent’anni.
Inviato del Corriere della Sera dal 1976 al 2000, è noto per le inchieste e i reportage su casi scottanti del terrorismo internazionale e italiano negli “anni di piombo” e sullo stragismo, come il caso Moro e la strage di Ustica. Ha raccontato numerosi delitti di mafia dal 1982, fino alla cattura di Totò Riina. Ha realizzato reportage su molti conflitti, come la guerra in Libano del 1982, la guerra tra Iran e Iraq degli anni ottanta, la guerra del Golfo del 1991, l’Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. Ha scritto anche per l’Unità, Vanity Fair, The Huffington Post e Le Monde diplomatique.
Ai figli Edoardo, Ludovico, Victoria e alla famiglia le condoglianze più sentite da parte di tutti i cronisti e collaboratori di Etruria News.