VITERBO – Da un mese ad Elvira e Andrea, la coppia senza casa e lavoro che per circa un anno ha vissuto in una tenda nel parco del quartiere Carmine, è stata trovata una casa alle porte di Montefiascone, in quella che era una volta una casa cantoniera, oggi acquistata da un privato che ha concesso alla coppia l’uso di una parte dell’abitazione. Ad occuparsi del caso l’assessore ai servizi sociali Patrizia Notaristefano e il consigliere comunale delegato al benessere animale Francesco Buzzi, perché insieme alla coppia vivono anche tre cani. Il comune dall’inizio dello scorso anno aveva individuato un alloggio presso il Giovanni XXIII, struttura che però non permetteva la presenza di animali. La coppia preferisce quindi rinunciare e rimanere a vivere in tenda per l’intero inverno. A questo punto il comune per andare incontro alla necessità di avere con loro i cani, propone una casa con giardino a Montefiascone, soluzione più che valida rispetto all’addiaccio a cui erano abituati. Un alloggio decoroso, servito da autobus e con area verde per gli animali a titolo gratuito, compreso di acqua, luce e gas in cambio di piccoli lavori da parte di Andrea. Giardinaggio, cura dell’orto circostante e minime manutenzioni quotidiane che non sembra l’uomo stia portando a termine, secondo quelli che erano i patti iniziali, quando è stato accompagnato da Buzzi a visionare l’immobile. Nessuna voglia di collaborare, ma tanta di lamentarsi, dalla richiesta preliminare di un alloggio per loro e cani al seguito, ai messaggi in piena notte al consigliere Buzzi (LEGGI TUTTO), a cui ha fatto seguito l’allontanamento della coppia che ha vissuto temporaneamente nella loro stessa struttura, fino alle ultime proteste per il bagno occluso.
“Problemi come una tubatura intasata possono capitare in qualsiasi abitazione, il proprietario ha già fatto sapere che provvederà al più presto” ha dichiarato l’assessore Patrizia Notaristefano.
Buona volontà di un privato e presa in carico del comune non sono serviti a far stare sereni Elvira e Andrea, che in barba allo spirito di collaborazione richiesto dall’inizio, preferiscono lagnarsi senza muovere un dito, e come se tutto fosse dovuto, senza mantenere la parola data.
Benedetta Ferrari