Consiglio comunale infuocato dove l’arroganza e strafottenza del primo cittadino si è schiantata contro un paese che non lo vuole più. Per lui trent’anni di politica finiti in discarica
ARLENA DI CASTRO – Ieri pomeriggio è andato in scena il primo consiglio comunale della storia di Arlena di Castro dove c’era praticamente tutto il paese.
C’erano tutti quelli che avevano firmato la petizione contro la discarica della Med Sea Litter.
C’erano anche 4 pattuglie dei carabinieri per garantire l’incolumità del sindaco Publio Cascianelli che si è presentato con l’ennesima sgargiante camicia hawaiana.
Urla, strilli e insulti sono volati in direzione del primo cittadino versione “gigi er bullo”.
Già perché ha pensato bene di assumere un atteggiamento talmente arrogante che da ieri sera ne ha decretato la fine ingloriosa della sua trentennale storia politica che lo ha trasformato da piccolo geometra responsabile delle rete stradale del nord della provincia in un vero e proprio magnate tra ville, piscine ed orologi di grande lusso.
“Cascianelli ha parlato per due ore della metafisica del nulla cercando di placare urla fischi e disapprovazioni dei cittadini di Arlena e non solo”.
Erano presenti anche i sindaci di Tuscania, Canino e Piansano ai quali “gigi er bullo de Miami” ha negato la parola ottenendo come reazione una levata di scudi di centinaia di persone che lo hanno messo a tacere.
Ha condotto un consiglio vergognoso ed allo stesso tempo patetico mettendo in evidenza il suo narcisismo versione “Scarface” (del resto si veste come lui) arrivando ad offendere anche alcuni presenti.
Altra pagina vergognosa l’atteggiamento silente del suo gregge di consiglieri che, oltre a non aver capito una sola parola delle supercazzole concettuali espresse da un sindaco totalmente ignorante in materia di rifiuti ma abile in matematica, hanno ascoltato in religioso silenzio ma con grande terrore le baggianate sparate una dietro l’altra da Cascianelli.
“Questa discarica non s’ha da fare”. “Buffone”, “Cialtrone”, “Vattene”, “Ci hai rovinato” gli aggettivi meno coloriti che riportiamo per dovere di cronaca.
Adesso i comitati si stanno preparando per una manifestazione a livello provinciale. Lui “gigi er bullo” è stato sfiduciato dall’intero territorio.
Non c’è memoria di una ribellione di massa da quelle parti. A tarda sera “gigi er bullo” ha fatto ritorno al villone con la sua sgargiante camicia versione “Miami Vice” e forse rifletterà sul fatto che per lui, i trent’anni di politica dei quali va orgogliosi, sono finiti in discarica buttati senza sacco dai suoi stessi concittadini.